Fanfare, discorsi altisonanti, tripudio di applausi.
L'
asse franco-tedesco si rinsalda: l'Europa ha ritrovato nuovamente una guida forte, decisa, che la porterà a competere da pari a pari con i giganti americani e gli sfidanti asiatici. La
Gran Bretagna uscirà distrutta: la
Brexit sarà la sua tomba. Dell'
Italietta, neanche a parlarne: ha un
Governo composto da poveri incapaci, sorretti da una maggioranza farneticante. Forse, e neppure forse, ai francesi non la stanno raccontando giusta. Leggete i numeri, e poi giudicate. Vi accorgerete che il recente
accordo franco-tedesco è solo una maniera per nascondere la debolezza di Parigi rispetto a Berlino.
Cominciamo con le relazioni commerciali.
Il saldo commerciale della Germania verso la Francia, come viene pubblicato dall'Istituto di statistica tedesco DeStatis è sempre in attivo, a livelli impressionanti: tra il 2000 ed il 2017 ha sommato la strabiliante cifra di
521 miliardi di euro. Questa somma è pari a più del doppio dell'attivo che la Germania ha accumulato verso l'Italietta, arrivato a
228 miliardi di euro. Il bello è, però, che mentre l'
Italia ha
diminuito costantemente il suo deficit commerciale verso la Germania, quello
francese è aumentato in continuazione: nel 2017, il passivo di
Parigi è stato di
41 miliardi di euro, mentre quello di
Roma è stato di soli
10 miliardi di euro, un quarto esatto.
Guardiamo ora alla
posizione finanziaria netta sull'estero, il saldo che comprende gli asset patrimoniali, gli investimenti di portafoglio, i crediti e altre partite.
La Francia non fa altro che peggiorare il suo saldo: espresso in miliardi di dollari, nel 2006 era
negativo per 108 miliardi; a fine 2017 è arrivato
-553 miliardi di dollari.
Anche qui, l'Italietta che si trascina sulle ginocchia ha fatto di gran lunga meglio: la sua posizione finanziaria netta, che era
negativa per 410 miliardi di dollari nel 2006, è costantemente migliorata, arrivando a -110 miliardi a fine 2017. L'Italia ha diminuito i suoi debiti verso l'estero di
400 miliardi di dollari, mentre la Francia li ha aumentati per circa 450 miliardi. Urca!
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