(Teleborsa) -
Al via l'ultimo giro di audizioni sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Oggi parola alle associazioni produttive, a
Banca d’Italia e Istat, domani martedì 14 , toccherà
all’Ufficio parlamentare di Bilancio e per chiudere al ministro dell’Economia,
Giancarlo Giorgetti.
Terminata la
tornata di audizioni, spetterà al Governo trovare - non senza difficoltà - un punto di sintesi per accontentare le richieste, mettendo mano ad un ristretto pacchetto di emendamenti vista la necessità da parte del Governo di mantenere immutati i saldi oltre che evitare scivoloni su capitoli spinosi. A complicare il quadro, la
raffica di scioperi che con grande probabilità spingeranno l'esecutivo a rivedere la stretta sulle pensioni
degli statali, tra gli interventi più contestati.
Il calendario delle manifestazioni è piuttosto fitto
Cgil e Uil hanno annunciato astensioni di 8 ore tra venerdì 17 novembre e il primo dicembre, mentre la Cisl manifesterà il
25 novembre a Roma.
Contro
la stretta al calcolo delle pensioni prevista dalla prossima Leggi di Bilancio, anche i sindacati dei medici hanno annunciato uno stop in programma il 5 dicembre. Criticità espresse anche dal mondo dell’industria con il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi che ha chiesto una maggior spinta agli
investimenti.
Tutto questo mentre Roma attende il giudizio di
Moody's sul rating. Gran parte degli analisti concordano sullo scenario che prevede una conferma sul rating dell'Italia da parte di Moody's ma indicano anche la difficile prevedibilità della "pagella" di quella è che è di fatto l'agenzia più autorevole. Quel che è certo è che la pagella
Moody's avrà un doppio impatto: politico ma anche finanziario visto che un se il rating dell'Italia dovesse scivolare sotto l'investment grade, lo spread tra Btp e Bund tedesco, che ora viaggia attorno a quota 185, "
potrebbe testare" la soglia dei 250 punti base: è questo lo scenario tracciato da uno studio di Barclays.