(Teleborsa) - Il vicepresidente della BCE Luis
De Guindos promette "sui tassi siamo al rettilineo finale". Parlando ad un convegno presso l'Università Menendenz Pelayo di Santander, il numero due dell'Eurotower ha spiegato che
non c'è stato "alcun problema di stabilità finanziaria", nonostante la "stretta molto forte" attuata dall'Istituto di Francoforte, ed i rendimenti dei titoli di stato sono saliti molto, ma gli Spread sono rimasti sotto controllo.
De Guindos ha poi ammesso che
"nella riunione di settembre la decisione è ancora aperta".
"Vedremo i dati", ha ribadito il banchiere, riferendosi a quelli dell'inflazione e del PIL, "e poi decideremo". Una affermazione che conferma che ogni opzione è aperta all'interno del Board e che riporta i focus sui dati macroeconomici in scita in questi giorni.
Il dato dell'inflazione dell'Eurozona del mese di agosto, pubblicato ieri, ha
confermato un tasso di crescita al 5,3%, ben lontano dai picchi raggiunti nel 2022, ma ancora troppo elevato per la politica monetaria. Anche l'inflazione core, che esclude energia, cibo e tabacchi, viene stimata al 5,3%, in linea con il consensus.
De Guindos ha anche definito
l'aumento dei tassi "una medicina amara ma necessaria". "So che l'aumento dei tassi si riflette sui mutui e i prestiti - ha sottolineato - ma è la forma in cui la banca centrale" contrasta
l'inflazione "che è il
male assoluto per la vita economica e sociale di un paese".
Il vicepresidente ha poi ripercorso le vicende gli ultimi anni, affermando che
l'economia è passata attraverso una serie di choc, a partire dalla pandemia e anche dopo con le riaperture, che paragona al passaggio "dal congelamento al calore". In questa sotuazione, ha ricrdato -
l'Europa e la BCE hanno reagito con "misure straordinarie".