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Australia, banca centrale mantiene fermi tassi d'interesse al 4,1%

Il Board ha scelto la prudenza per valutare meglio l'evoluzione dell'inflazione e gli altri indicatori economici

Finanza
Australia, banca centrale mantiene fermi tassi d'interesse al 4,1%
(Teleborsa) - La banca centrale australiana ha scelto una linea prudente ed ha mantenuto i tassi d'interesse fermi al 4,1%, contro attese di incremento al 4,35%. L'ultimo aumento risale al mese scorso, quando la banca centrale aveva deciso di alzare i tassi d'interesse di 25 punti base, precedendo con il terzo aumento consecutivo in risposta al crescere dell'inflazione. Da maggio dello scorso anno i tassi sono stati aumentati complessivamente del 4%.

La decisione di mantenere i tassi invariati, in realtà, ha sorpreso solo in parte. Solo una ristretta maggioranza di analisti, infatti, si aspettava che la Reserve Bank of Australia aumentasse di tassi di 25 punti base, mentre erano tanti anche quelli che si aspettavano un sostanziale nulla di fatto, considerando determinanti i segnali di rallentamento dell'economia giunti dal settore manifatturiero e da quello immobiliare.

"Tassi di interesse più elevati potranno definire un equilibrio più sostenibile tra domanda e offerta", si legge nello statement al termine della riunione della RBA, che aggiunge "alla luce di ciò e dell'incertezza sulle prospettive economiche, il Consiglio ha deciso di mantenere i tassi di interesse costanti questo mese. Ciò lascerà più tempo per valutare l'impatto dell'aumento dei tassi di interesse effettuato fino ad oggi e l'evoluzione delle prospettive economiche".

La banca centrale ha confermato che l'inflazione, seppur in calo, si mantiene troppo elevata e ciò sta danneggiando l'economia. "Erode il valore dei risparmi, danneggia i bilanci delle famiglie, rende più difficile per le imprese pianificare e investire e accresce le disparità di reddito", spiega la RBA, aggiungendo "se l'alta inflazione dovesse diventare radicata nelle aspettative delle persone, sarebbe molto costoso ridurla in seguito, comportando tassi di interesse ancora più elevati e un aumento maggiore della disoccupazione".

"Il Consiglio si aspetta ancora che l'economia cresca man mano che l'inflazione tornerà sul range obiettivo del 2-3 per cento, ma il percorso per raggiungere questo equilibrio è stretto", afferma la banca centrale, aggiungendo "una significativa fonte di incertezza continua a essere rappresentata dalle prospettive dei consumi delle famiglie. La combinazione di tassi di interesse più elevati e pressioni sul costo della vita sta determinando un sostanziale rallentamento della spesa delle famiglie".

Per il Board "potrebbe essere necessario un ulteriore inasprimento della politica monetaria per garantire che l'inflazione torni all'obiettivo in un lasso di tempo ragionevole, ma ciò dipenderà dall'evoluzione dell'economia e dell'inflazione. La decisione di mantenere i tassi di interesse costanti questo mese offre al Consiglio più tempo per valutare lo stato dell'economia, le prospettive economiche ei rischi".




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