(Teleborsa) - "La
pandemia di
Covid-19 e le sue conseguenze hanno accelerato le tendenze a lungo termine che stanno rimodellando i nostri mercati del lavoro: l'adozione della
tecnologia e l'aumento delle
disuguaglianze". Così
Paolo Angelini, Vice Governatore della
Banca d'Italia nel suo intervento 7° Workshop di Banca d'Italia-CEPR su Politiche e istituzioni del mercato del lavoro. Angelini ha avvertito che potrebbe esserci "un
lato oscuro" dei benefici visibili. "Nel medio e lungo termine, potrebbero verificarsi cambiamenti nei modelli di interazione tra colleghi determinati dal lavoro a distanza con effetti indesiderati e difficili da identificare sulla produttività, sull’innovazione e persino sul benessere mentale del lavoratore", ha sottolineato.
"Lavorare da casa pone anche le aziende di fronte a sfide in termini di adattamento pratiche di gestione e incentivazione dei
dipendenti – ha aggiunto –. La ricerca su questi effetti è ostacolata dalla relativa novità del fenomeno, ma diventerà molto rilevante per il
settore privato e
decisori pubblici non appena la disponibilità di dati di buona qualità lo consentirà".
"La
pandemia ha peggiorata disuguaglianze profonde – nel reddito, nell’accesso all’
assistenza sanitaria, nella sicurezza del lavoro, ecc opportunità – ha sottolineato Angelini –. Le società disuguali tendono ad essere più inclini alle inefficienze economiche e all'instabilità politica, ed è probabile che i due si rinforzino a vicenda. L’
inclusività non solo è un antidoto alla
disuguaglianza, è anche un potente motore di sviluppo economico e resilienza. Ecco perché dobbiamo perseguire una crescita inclusiva. Nei mercati del lavoro, ciò significa affrontare le barriere che hanno a lungo emarginato alcuni gruppi
migranti e le
donne".