(Teleborsa) -
I pesi contrari all'approvazione della normativa Euro 7 sulle emissioni delle auto tornano a fare
pressing su Bruxelles, per allentare le norme più restrittive imposte dalla nuova normativa.
E così
Italia, Bulgaria, Repubblica ceca, Francia, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria hanno inviato alla Commissione europea, alla presidenza di turno UE ed agli altri Stati europei un
non paper congiunto, per illustrare le principali preoccupazioni comuni sul disegno di regolamento europeo.
La
nuova normativa, sostengono gli otto stati dissenzienti,
"non appare realistica" e rischia di avere
effetti negativi sugli investimenti del settore e soprattutto
distrarre risorse dall'elettrico. Quel che rende perplessi gli otto Paesi che si oppongono alla normativa sono soprattutto le nuove regole relative alle
emissioni inquinanti prodotte da freni e pneumatici.
Nel paper si legge che, se da un lato, gli otto Paesi "
percepiscono l'importanza di migliorare le performance in termini di emissioni", anche sotto il profilo dell'abrasione di freni e pneumatici, prodotte tanto dai motori tradizionali quanto da quelli elettrici, dall'altro ritengono che i nuovi limiti "dovrebbero
riflettere l'attuale sviluppo dei metodi di misurazione a livello delle Nazioni Unite, includere l'applicazione della relativa fase di monitoraggio a livello delle Nazioni Unite e tenere conto delle proprietà dei veicoli elettrici".
"È fondamentale
valutare correttamente l'impatto del quadro Euro 7,
anche sul comportamento dei consumatori, e garantire che le nuove norme sulle emissioni siano adatte allo scopo nel senso che siano realistiche rispetto allo stato dello sviluppo tecnico e in termini di analisi costi-benefici", concludono i Paesi dissenzienti.