(Teleborsa) - Nel 2023
l'inflazione misurata dall'indice IPCA, cioè indice dei prezzi armonizzato, al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati, risulta
pari al 6,9%, un decimo di punto
inferiore rispetto alla stima indicata lo scorso dicembre pari al
7%. Lo comunica l'Istat, segnalando che lo
scostamento rispetto al 6,6% calcolato il 7 giugno 2023
è pari a 0,3 punti.
L'indicatore, che è un riferimento nei rinnovi contrattuali, evidenzia uno
scostamento maggiore nel 2022, l'anno dell'impennata dell'inflazione, in cui l'indicatore viene indicato in
crescita del 6,6%, in aumento di 2,1 punti rispetto al 4,7% stimato il 7 giugno 2022. La revisione per l'anno 2021 è pari invece a 0,2 punti allo 0,7% dallo 0,5% stimato.
L'Istat indica inoltre la
previsione per gli anni 2024-2027, segnalando che l'inflazione si porterà
all'1,9% nell 2024 ed al 2% tre anni successivi. La stima per gli anni 2024-2027 - spiega l'Istituto - tiene conto dei cambiamenti metodologici introdotti nel 2023 e si basa sulle ipotesi tecniche di stabilizzazione del prezzo all'importazione dei beni energetici e del peso dei beni energetici nel paniere Ipca sui livelli attuali.