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Stop a cessione crediti, le reazioni: urgente confronto con Governo

Per rispondere alla gravissima crisi di liquidità delle imprese

Economia
Stop a cessione crediti, le reazioni: urgente confronto con Governo
(Teleborsa) - Fa discutere non poco la mossa del governo, arrivata a sorpresa ieri con un'integrazione all'ordine del giorno del cdm: il decreto in materia di cessioni dei crediti di imposta relativi agli interventi fiscali. Due soli articoli, ma con misure d'impatto attraverso i quali il Governo ha deciso di voltare pagina sui bonus edilizi, superbonus compreso.



In pratica, per i nuovi interventi non sarà più possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura. Arriva anche il divieto per le pubbliche amministrazioni ad acquistare crediti derivanti dai bonus edilizi. Uno stop che ferma di fatto un fenomeno che aveva preso piede da poco, ma che aveva avuto un certo seguito. Ma proprio questi acquisti, come ha evidenziato Eurostat, "avrebbero impatto diretto sul debito pubblico", ha spiegato il Ministro dell'Economia Giorgetti.

Oggi è la giornata delle reazioni. "Con lo stop del Governo alla cessione dei crediti edilizi da parte degli enti pubblici le imprese rimarranno senza liquidità e si rischia un blocco improvviso dei cantieri con serie conseguenze per la tenuta di imprese e posti di lavoro”. È il commento del Presidente di Legacoop Produzione e Servizi, Gianmaria Balducci alla norma nel Decreto legge sul PNRR che vieta alle pubbliche amministrazioni, come Comuni e Regioni, di acquistare i crediti fiscali legati al Superbonus.


"Si ripropone così un blocco improvviso dei bonus edilizi, come già successo nel novembre scorso, affossando una delle più importanti filiere produttive del Paese, che si sta risollevando dopo anni di difficoltà enormi e di perdita di imprese e posti di lavoro.
Il mondo delle imprese, in particolare quello delle costruzioni, opera programmando i lavori, acquistando materiali, noleggiando attrezzature che richiedono tempi di attesa a volte anche importanti", si legge nella nota.

“Si deve lavorare – sottolinea Balducci - per sbloccare i crediti incagliati e programmare soluzioni a medio e lungo termine, che offrano prospettive certe ad imprese e famiglie, continuando ad operare per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e migliorare complessivamente il patrimonio edilizio italiano”. Legacoop Produzione e Servizi si attende, come annunciato dal Governo, di essere convocata lunedì prossimo insieme alle altre Associazioni di settore, auspicando una rapida soluzione che scongiuri ricadute a livello sociale ed economico.

Per Confcommercio-Imprese "occorre che vengano individuate soluzioni strutturali alla crisi di liquidità delle imprese che non sono riuscite a cedere a terzi i crediti d’imposta per la saturazione del mercato e per le quali ora viene anche meno - in ragione del divieto recato dal decreto varato dal Governo - la possibilità di cedere questi crediti alle pubbliche amministrazioni. E’, dunque, necessario un confronto urgente tra Governo ed associazioni di categoria anche in considerazione del ruolo determinante svolto dalla filiera dell’edilizia per la messa terra del PNRR".

ABI e l’ANCE "evidenziano che il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei Ministri fornisce chiarimenti relativamente al regime della responsabilità solidale nei casi di accertata mancata sussistenza dei requisiti che danno diritto alla fruizione dei bonus edilizi e può contribuire a riattivare le compravendite di tali crediti di imposta". E' quanto si legge in una nota.

"Tuttavia, i tempi del riavvio di tali compravendite non sono compatibili con la crisi di liquidità delle tante imprese che non riescono a cedere i crediti fiscali maturati.

Per ABI e ANCE è necessaria dunque una misura tempestiva che consenta immediatamente alle banche di ampliare la propria capacità di acquisto utilizzando una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24, compensandoli con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e acquisiti dalle banche".

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