(Teleborsa) -
"Segnali di decelerazione dell'attività economica ed elevata e diffusa inflazione continuano a contraddistinguere lo scenario internazionale" con
"le prospettive europee appaiono in progressivo peggioramento".Lo rileva l'Istat nella sua Nota mensile. Nel secondo trimestre, prosegue l'Istituto di Statistica, "
il Pil italiano ha segnato una decisa accelerazione congiunturale, a sintesi di un contributo positivo della domanda interna (al lordo delle scorte) e di un apporto negativo di quella estera netta. La crescita acquisita è pari al
3,4%. Ma "nei prossimi mesi si attendono possibili flessioni dell'attività manifatturiera", e "l'aumento del disavanzo della bilancia commerciale, la diffusione dell'inflazione e il marcato peggioramento della fiducia dei consumatori rappresentano rischi al ribasso per l'evoluzione congiunturale".
Il dinamismo dell’attività economica si è riflesso
sul mercato del lavoro che a giugno ha registrato un diffuso miglioramento con un effetto di trascinamento sull’intero secondo trimestre. L’aumento dell’occupazione rispetto al mese precedente (+0,4%, pari a +86mila unità), trainato dalla componente dei dipendenti permanenti (+0,8%, +116mila unità), ha portato il
tasso di occupazione al valore massimo dal 1977 (60,1%) e si è accompagnato a una riduzione sia della disoccupazione (-0,2%, -4mila unità) sia degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,7%, -91mila).
Le prospettive per
l'occupazione nei prossimi mesi mostrano una sostanziale stabilizzazione con una più accentuata dinamicità in alcuni comparti dei servizi, sottolinea l'Istituto di statistica.
A luglio infatti le attese sull'occupazione da parte delle imprese mantengono ancora un orientamento favorevole, "segnando un significativo miglioramento sia nelle costruzioni sia nei servizi di mercato mentre tra le imprese manifatturiere si segnala una
stabilizzazione nel confronto con la media del secondo trimestre".L'inflazione invece continua a pesare sulle prospettive.
"Incertezza e cautela continuano a caratterizzare anche a luglio le aspettative di consumatori e imprese circa l'evoluzione dell'inflazione. La media delle attese di coloro che si aspettano un incremento dei prezzi nei prossimi mesi e' salita leggermente (28,6 a luglio da 27,5 di giugno).
Tra gli imprenditori che producono beni destinati al consumo finale prevalgono coloro
che prevedono ribassi dei propri listini divendita", l'Istat.