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Prometeia peggiora stime Italia a +0,5% fra incertezza globale e fragilità UE

Economia
Prometeia peggiora stime Italia a +0,5% fra incertezza globale e fragilità UE
(Teleborsa) - Peggiorano le prospettive di crescita dell'Italia, in un contesto internazionale che si fa sempre più incerto, anche per la nomina di Trump alla Casa Bianca, che avrà effetti positivi per gli USA solo nel breve periodo, e per l'Europa che si trova fra due fuochi, ancora on cerca di una sua autonomia. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto Prometeia sulle previsioni macroeconomiche.

Prometeia ha infatti rivisto al ribasso la crescita 2024 dell'Italia di 0,3 punti percentuali, indicando un PIL a +0,5% dal +0,8% di settembre. Pesano la revisione al ribasso del PIL 2023, con il relativo effetto di trascinamento sul 2024, la crescita deludente del terzo trimestre (variazione zero contro +0,1% previsto), e l’attività economica moderata dei mesi autunnali, legata alla debolezza della manifattura ed al calo della domanda esterna e degli investimenti residenzial. Si prevede poi he la crescita del PIL rimanga a +0.5% anche nel 2025, sostenuta principalmente dai progressi nell’attuazione del PNRR, che sta andando comunque a rilento.

USA: da Trump effetti positivi solo nel breve


Per gli Stati Uniti, l'annuncio di dazi estesi a tutti i prodotti di importazione da parte di Trump, all'atto di insediamento, rischia id innescare un impatto inflazionistico elevato, rallentando il passo nel processo di convergenza dell’inflazione verso l’obiettivo della Fed. Inoltre, c'è anche preoccupazione per lo stato delle finanze pubbliche americane. Il pacchetto di misure di Trump, tagli delle imposte ed aumento della spesa, potrebbe avere un effetto positivo solo nel breve periodo, ma negativo nel medio. Prometeia prevede quindi una crescita media annua del PIL in rallentamento al 2,4% dal 2,8% nel 2025 e con decelerazione negli anni successivi (+1,7% nel 2026).

Eurozona tra l’incudine e il martello

Nell’incertezza globale e nella prospettiva di tensioni tra Stati Uniti e Cina, le difficoltà per l’Europa potrebbero aumentare. La dipendenza europea da alcuni prodotti cinesi, incluse le materie prime strategiche, è potrebbe influenzare negativamente le prospettive di crescita. Solo un'Europa capace di rispondere con una voce sola e con scelte di politica industriale condivise, partendo dall'agenda Draghi, potranno contribuire a ridurre l’incertezza. Pertanto Prometeia prevede per l’Area euro un PIL a +0,7% anche nel 2025, trainato dalla frenata della Germania. Per questo motivo, siritiene che la BCE possa adottare un atteggiamento più deciso sui tassi d'interesse e si aspetta che entro giugno 2025 un calo del tasso di interesse al 2%.


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