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Tassa extraprofitti, Bonomi (Confindustria): si tratta più di un prelievo forzoso

Economia
Tassa extraprofitti, Bonomi (Confindustria): si tratta più di un prelievo forzoso
(Teleborsa) - "Nei miei libri di studio non ho mai letto la parola extraprofitti, come non ho mai letto le parole extraperdite ed extrapareggi". Con una battuta il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha espresso la posizione di Confindustria sul tema intervenendo all'assemblea di Confindustria Emilia Centro. La questione, ha sottolineato Bonomi, "nasce in Europa che ha fatto una analisi di cosa è successo dopo la pandemia". "Si sta parlando di margine operativo lordo. Già dire che si va a fare una tassa su una riga di bilancio, più che tassa la chiamerei prelievo forzoso", ha aggiunto.

"Abbiamo bisogno di una politica nazionale ed europea che abbia grande attenzione per la manifattura perché senza manifattura non c'è Italia e non c'è Europa", ha proseguito il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha lanciato un allarme investimenti: "per rimanere competitivi sui mercati internazionali noi abbiamo bisogno d'investire. Negli ultimi cinque trimestri siamo scesi allo 0,8% degli investimenti, abbiamo necessità assoluta d'investire per agganciare le transizioni".

Il presidente di Confindustria Emilia Area Centro, Valter Caiumi, ha invece sottolineato che “nonostante ci siano alcuni recenti segnali di rallentamento, se guardiamo al periodo appena trascorso dobbiamo concludere che l’economia italiana tira”. Caiumi ha commentato i dati davanti all’Assemblea: un PIL cresciuto complessivamente di quasi l’11% in due anni, il 2021 e il 2022, in entrambi i quali è aumentato di più della media mondiale; un’economia nel quarto trimestre 2022 già dell’1,9% sopra i livelli del quarto trimestre 2019 antecedente la pandemia, molto più reattiva di quelle di Francia, Germania, Spagna e Regno Unito a riprendersi dopo i lockdown. Investimenti in macchinari e attrezzature aumentati a tassi record, sia prima sia dopo la pandemia, oggi del 40% più alti in termini reali di quelli del 2015, cioè oltre 30 punti percentuali in più della Germania. Un’Italia con un tasso di occupazione che ha toccato percentuali storiche record, oltre la soglia del 60% con un debito pubblico che è quello cresciuto percentualmente di meno in valore nel triennio 2020-2022 tra le grandi nazioni del mondo.

“In questo Paese che non si è fatto mancare quasi nulla, l’Emilia con la sua forza manifatturiera ha giocato un ruolo chiave”, ha continuato Caiumi sottolineando l'eccellenza delle aziende emiliane con un fatturato medio e un numero di dipendenti medi superiori alla media nazionale, la presenza di oltre il 50% di aziende esportatrici (con un’incidenza dell’export sul totale del fatturato pari al 36%) e il conseguimento da parte del 32,6% delle imprese del punteggio massimo per il livello di innovazione raggiunto. Inoltre, negli ultimi anni c’è stato un rafforzamento dei bilanci delle aziende del territorio, in particolare delle PMI emiliane, che hanno progressivamente ridotto la dipendenza dal credito bancario e aumentato la diversificazione delle fonti finanziarie e del livello di patrimonializzazione.

In particolare, si è osservata una crescita del numero di imprese che hanno emesso obbligazioni, che si sono rivolte al mercato del private equity e del venture capital, che si sono quotate all’AIM o che, in generale, hanno fatto ricorso a canali finanziari cosiddetti alternativi.

“L’attuale scenario, caratterizzato dal ripido incremento dei tassi di interesse e dall’impennata del costo del credito, accentua le tensioni finanziarie delle imprese e ci richiama a ridare slancio alle iniziative dedicate a favorire l’accesso a fonti finanziarie alternative. A luglio 2023 la domanda di prestiti delle imprese è scesa ai minimi dal 2003, questo non è un momento in cui dobbiamo rallentare gli investimenti, cerchiamo fonti alternative, ma non fermiamoci. Se il Paese ha fatto bene e noi abbiamo fatto meglio della media del Paese, possiamo responsabilmente dare un significato concreto allo slogan di essere locomotiva distintiva dell’Italia”, ha commentato Caiumi.

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