(Teleborsa) - Secondo i
dati Istat resi noti oggi, a novembre scende la fiducia dei consumatori da 97,4 a 96,6. In particolare, si evidenzia un peggioramento soprattutto delle opinioni sulla
situazione economica generale e su quella futura: il
clima economico cala da 99,7 a 97,8 e quello futuro si riduce da 95,0 a 93,8. Più contenuto il calo del
clima personale (da 96,6 a 96,2) e di quello corrente (da 99,2 a 98,7).
"Natale in bianco. È quello che si rischia per colpa della perdita di fiducia dei consumatori", ha dichiarato
Massimiliano Dona, presidente dell'
Unione Nazionale Consumatori commentando il dato Istat sul calo della fiducia. "Una gelata sui consumi di Natale, considerato che a crollare maggiormente è proprio la componente relativa alle opportunità di acquistare beni durevoli, che precipita da -60,6 a -71, oltre 10 punti percentuali in meno, -10,4, ossia i beni che si comperano tipicamente a Natale. Non vanno bene anche i giudizi e le attese sulla situazione economica della
famiglia, anche se la caduta è più contenuta", ha aggiunto Dona.
"Urge una svolta, che purtroppo non si vede nella prossima
Legge di Bilancio, atteso che non serve a molto aiutare i ceti più abbienti, quelli che guadagnano fino a 40 mila o peggio ancora 50 mila euro, ma le famiglie più in difficoltà, per le quali invece ci si limita a riconfermare le misure già attuate lo scorso anno, pur se rendendole strutturali", ha concluso.
Anche secondo
Federconsumatori il dato rispecchia la situazione di difficoltà che molte famiglie stanno vivendo e che la Federazione denuncia da tempo. "La
manovra economica, con le sue mancate risposte, non fa altro che peggiorare la situazione e le aspettative delle famiglie", ha commentato Federconsumatori in una nota.
"Il nostro Osservatorio Nazionale continua a registrare
sacrifici e rinunce sul fronte dei
consumi: con una riduzione del consumo di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); una ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 49% dei cittadini); un aumento degli acquisti presso i discount (+11,9%). A questo si aggiunge la rinuncia alle
cure, che interessa 4,5 milioni gli italiani", prosegue la nota.
"Da questi dati emerge chiaramente come sia necessario e urgente adottare
misure di sostegno efficaci ed incisive, di cui nella manovra non si vede traccia: a partire da una
riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i redditi medio-bassi e non quelli più elevati, nonché da un intervento (largamente annunciato ma non pervenuto) sulla tassazione degli extraprofitti e sul contrasto all'evasione fiscale", ha concluso Federconsumatori.
(Foto: Alexas_Fotos da Pixabay )