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Italia, retribuzioni contrattuali salgono del 3,9% a giugno. Rialzo maggiore da 2009

Economia, Macroeconomia
Italia, retribuzioni contrattuali salgono del 3,9% a giugno. Rialzo maggiore da 2009
(Teleborsa) - L'Istat ha comunicato che la dinamica tendenziale delle retribuzioni contrattuali "continua a mostrare un progressivo rafforzamento": a giugno 2023 la crescita su base annua è stata del +3,1% (la più marcata da novembre 2009). Il comparto pubblico - che beneficia dell'applicazione degli incrementi relativi ai rinnovi del triennio 2019-2021 siglati a partire da maggio 2022 - è quello che registra l’incremento più alto (4,4%). L'aumento tendenziale è stato del 3,9% per i dipendenti dell'industria, dell'1,6% per quelli dei servizi privati.

L'indice delle retribuzioni contrattuali orarie, sempre a giugno 2023, segna un aumento dell'1% rispetto al mese precedente.

Nel primo semestre 2023 (gennaio-giugno), la retribuzione oraria media è del 2,4% più elevata di quella registrata nel primo semestre 2022.

I settori che presentano gli aumenti tendenziali più elevati sono: attività dei vigili del fuoco (+11,5%), settore metalmeccanico (+6,2%) e servizio sanitario nazionale (+6,1%); l'incremento è nullo per farmacie private e per pubblici esercizi e alberghi.

L'Istat ha anche comunicato che, alla fine di giugno 2023, i 42 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 46,1% dei dipendenti - circa 5,7 milioni - e corrispondono al 45,2% del monte retributivo complessivo. Nel corso del secondo trimestre 2023 sono stati recepiti due contratti: legno e prodotti in legno e vigilanza privata.

I contratti in attesa di rinnovo a fine giugno 2023 sono 31 e coinvolgono circa 6,7 milioni di dipendenti, il 53,9% del totale.

Tra giugno 2022 e giugno 2023, il tempo medio di attesa di rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto è diminuito da 30,7 a 26,2 mesi; per il totale dei dipendenti da 15,8 è sceso a 14,1 mesi.
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