(Teleborsa) - Il commissario europeo agli Affari economici,
Paolo Gentiloni, ha dichiarato che "l'
Italia ha buon livello di crescita nel primo trimestre del 2023 dello 0,6% e può conservare un discreto livello per il 2023". Durante il suo intervento all'assemblea di Assonime a Roma Gentiloni ha poi riconosciuto che "la
congiuntura economica nella quale ci troviamo in Europa è migliore di quella che ci aspettavamo l'estate scorsa, ma è leggermente meno incoraggiante di quella che tre-quattro mesi fa si prevedeva".
La crescita, ha aggiunto, "continuerà nel
2023 ma sarà più contenuta", sottolineando che "abbiamo avuto due trimestri di stagnazione, dovuta alla
contrazione soprattutto nel primo trimestre 2023 di due grandi economie europee, come quella tedesca e olandese". Il Commissario ha poi delineato un un quadro economico "in chiaroscuro, caratterizzato dall'incertezza" che viene "alimentata dalla guerra in Ucraina". Secondo il commissario europeo "non possiamo considerarci fuori da questa
incertezza", in un momento in cui è necessario centrare gli obiettivi di "riduzione del debito, contenimento
inflazione e
crescita: non è facile".
Parlando poi delle politiche intraprese dalla
Banca Centrale Europea, il Commissario ha evidenziato che "la stretta della
politica monetaria comincia a produrre una restrizione del credito alle imprese e alle famiglie". "Le politiche di bilancio non possono che assecondare il contrasto all'
inflazione perché non possiamo da una parte accelerare e dall'altra frenare", ha spiegato, aggiungendo che "l'inflazione è un grandissimo motore di ingiustizia sociale".
Proprio in riferimento all'inflazione, Gentiloni ha dichiarato che "cala ma non abbastanza" e sebbene le "
politiche di bilancio non possono che assecondare" le scelte della BCE, per contrastarla ha auspicato che non ci sia "un ritorno all'
austerity". Secondo l'ex presidente del Consiglio italiano servono "più investimenti che spesa corrente, una graduale eliminazione delle misure universali per far fronte al rincaro dei prezzi dell'energia e l'uso delle risorse europee comuni".