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Giù fatturato industria. Consumatori: segnala difficoltà economia

Economia
Giù fatturato industria. Consumatori: segnala difficoltà economia
(Teleborsa) - Il fatturato dell'industria è tornato a scendere a marzo, registrando una diminuzione dello 0,3% su base mensile, frutto di una flessione più pronunciata del del mercato interno (-0,5%) e di un leggero aumento del mercato estero (+0,1%). E' quanto rilevato dall'Istat, secondo cui, corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 4,3%, in rallentamento rispetto al 7,2% di febbraio, con incrementi del 4,3% sul mercato interno e del 4,1% su quello estero.

"Un segnale preoccupante, specie sul fronte del mercato interno", commenta Codacons, precisando che i beni di consumo segnano una flessione pari a -0,3%, che raggiunge quota -1,5% per i beni durevoli.

"Numeri che riflettono le difficoltà attraversate dalla nostra economia - si sottolinea - e causate principalmente da una inflazione ancora altissima, con prezzi alle stelle in tutti i settori che si ripercuotono sulla spesa interna e, quindi, sulla salute della nostra industria". Di qui la necessità di "concentrare gli sforzi sull’emergenza prezzi" e "adottare misure tese a calmierare i listini al dettaglio, tutelare il potere d’acquisto delle famiglie e sostenere i consumi interni".

Sempre oggi, l'Istat ha rilevato una frenata dei prezzi alla produzione, che sanno segnare un -4,8% su base mensile ed una variazione annua pari a -1,5%. Un segnale positivo, che sembrerebbe anticipare un rallentamento dell'inflazione, ma va preso con le pinze, poiché è l'effetto di una frenata dei prezzi dell'energia in una fase di minimo stagionale.

Al netto della componente energetica, i prezzi sono stazionari su base mensile e crescono su base annua del 4,2% (da +6,2% di marzo). Sul mercato interno i prezzi diminuiscono del 6,5% rispetto a marzo e del 3,5% su base annua, mentre sul mercato estero i prezzi diminuiscono su base mensile dello 0,1% (-0,2% per l’area euro, stabili per l’area non euro) e crescono su base annua del 3,3% (+2,7% area euro, +3,7% area non euro).
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