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Tecnologie immersive, in 5 anni impatto sull’economia italiana potrebbe fino a 25,7 miliardi di euro

Economia
Tecnologie immersive, in 5 anni impatto sull’economia italiana potrebbe fino a 25,7 miliardi di euro
(Teleborsa) - Le tecnologie immersive sono le nuove frontiere dell’innovazione perchè possono plasmare significativamente la crescita futura e guidare investimenti strategici in vari settori dell’economia italiana, offrendo nuove opportunità nel campo dell'apprendimento e dello sviluppo di competenze digitali e portando alla creazione di nuovi posti di lavoro. Questo è il quadro che emerge dallo studio accademico indipendente realizzato dal Politecnico di Milano, scelto da Meta per analizzare il peso economico e il valore sociale delle tecnologie immersive e l’impatto sulle persone, sulla società e sull'economia italiana.

La ricerca ha valutato l'impatto economico delle tecnologie immersive sul PIL italiano nei prossimi 5 anni, tracciando un parallelismo con il percorso di adozione delle tecnologie mobili nel nostro Paese tra il 2007 e il 2019. Secondo gli indicatori dello studio, nel 2029 l'impatto delle tecnologie immersive sull'economia italiana potrebbe essere valutato attorno ai 18,8 miliardi di euro, pari allo 0,8% del PIL nello scenario più sfavorevole, e i 25,7 miliardi di dollari, pari all'1,09% del PIL nello scenario più promettente. Lo studio prevede anche che tra il 2024 e il 2029, le tecnologie immersive contribuiranno complessivamente all'economia per circa 34,6 miliardi di euro (nello scenario più sfavorevole) e 47,2 miliardi di euro (nello scenario più promettente).

Lo sviluppo delle tecnologie immersive pone le basi per la crescita dell'economia italiana attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro e l’aumento della domanda di competenze digitali sostenute dallo sviluppo di programmi di formazione. Un miglioramento sostanziale delle digital skill consentirebbe, infatti, all’Italia di risalire nelle classifiche dell’indice DESI (Digital Economy and Society Index). Oggi, infatti, solo il 46% della popolazione italiana mostra di avere almeno competenze digitali di base, rispetto a una media UE del 54%.

“Le tecnologie immersive stanno modificando il modo in cui le persone si connettono e le aziende crescono, creando opportunità di valore, nuovi modelli di business e un forte potenziale anche per il futuro del lavoro. Ci troviamo di fronte a un’opportunità significativa: la tecnologia si muove rapidamente e abbiamo la possibilità di accompagnarne lo sviluppo responsabile, collaborando con aziende grandi e piccole, università e istituzioni. L’impatto effettivo di queste tecnologie sul PIL italiano, infatti, dipenderà molto dalla capacità di sviluppare competenze, un ecosistema d’impresa dinamico e da un quadro normativo che promuova innovazione e progresso” - ha dichiarato Angelo Mazzetti, Responsabile Affari Istituzionali di Meta in Italia.

“Le tecnologie immersive possiedono il potenziale di influenzare significativamente il comportamento umano e l'intera società, facilitando notevolmente l'interazione e la collaborazione tra gli individui. Tali tecnologie stanno guadagnando crescente popolarità grazie alla loro immediata utilità, alle motivazioni che spingono alla loro adozione e alla loro facilità di impiego, rendendole accessibili a un ampio pubblico. In Italia, l'utilizzo di queste tecnologie in settori strategici quali l'automotive e la moda dimostra il loro potenziale nel modificare i processi aziendali e nel migliorare l'esperienza degli utenti. A lungo termine, l'effetto del metaverso sul Prodotto Interno Lordo nazionale dipenderà da fattori quali lo sviluppo delle infrastrutture e una progressiva evoluzione del quadro normativo vigente - ha dichiarato Giuliano Noci, professore ordinario di strategy e marketing del Politecnico di Milano e direttore scientifico dello studio.
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