(Teleborsa) - Il segretario generale della
Fabi,
Lando Maria Sileoni, ha dichiarato che "storicamente l'inflazione cresce velocemente, ma è lenta a calare. Oggi in Italia è al 6,4%, potrebbe cominciare a calare di più verso la fine del 2023, ma il ritorno al 2%, cioè il livello ottimale stabilito dalla
BCE, sarà lungo". "L'
Inflazione in Germania è al 6,9%, in Francia al 5,5%, in Spagna 1,9%. Insomma, c'è grande frammentazione nell'area euro, con reazioni molto diverse alle decisioni della BCE – ha aggiunto durante la trasmissione Omnibus, in onda su La7 –. Al momento, l'incremento del costo del denaro crea vantaggi solo alle banche e i nuovi rialzi, già annunciati, spingeranno aumenti dei tassi applicati su
mutui e
prestiti, favorendo, così, una crescita degli
utili del settore che nel 2022, solo per l'Italia, hanno raggiunto i 25 miliardi di euro".
"Per quanto riguarda i
tassi attivi, cioè quello che le banche riconoscono alla clientela sulla raccolta attraverso depositi e conti correnti, va sottolineato, però, che siamo l'unico paese in Europa che sta sotto quota 1% con alcuni
prodotti, mentre le banche in altre nazioni d'Europa riconoscono tassi attivi molto più importanti.
Poste, che è del 65% dello Stato, è a livelli ancora più bassi, quasi zero e, contemporaneamente, si avvantaggia delle scelte delle stesse banche che da un lato chiudono sportelli e dall'altro vendono i loro prodotti di
credito e
risparmio proprio nella rete di
filiali postali", ha proseguito Sileoni.
Parlando del vertice delle banche centrali, il segretario generale della Fabi ha dichiarato che quella di "
Fabio Panetta, che conosco da molto tempo, è la scelta migliore come nuovo governatore della Banca d'Italia. Adesso, però, Panetta lascia il posto nel direttivo della BCE e non è automatico che venga assegnato all'Italia. È una importante partita politica che il governo italiano, guidato da una persona valida, che stimo, Giorgia Meloni, dovrà affrontare e chiudere positivamente per il nostro Paese".