(Teleborsa) - I dati della mappa mensile di
febbraio 2023 di
Assogestioni delineano un
quadro sostanzialmente invariato rispetto
a gennaio sul fronte della raccolta e influenzato dalla volatilità di mercato sul fronte delle masse.
Nel dettaglio, la
raccolta netta è stata pari a -1,94 miliardi di euro mentre a fine mese il
patrimonio gestito ammontava a 2.242 miliardi di euro. A influenzare i dati sono stati principalmente i 2 miliardi di euro di deflussi registrati dai mandati istituzionali nel mese e l'effetto mercato, stimato dall'Ufficio Studi di Assogestioni a -1%.
Prosegue invece il
consolidamento dei trend degli ultimi mesi dei
fondi aperti: nonostante febbraio si chiuda con una raccolta netta pari a -356 milioni di euro, sono rimasti in territorio positivo sia i fondi azionari (+1,32 miliardi di euro) sia quelli obbligazionari (+570 milioni di euro). In particolare, gli afflussi registrati sui primi fanno salire l'ammontare raccolto da inizio anno da questa categoria di prodotti sopra i 3 miliardi di euro a +3,06 miliardi di euro euro. Per contro, a febbraio fondi bilanciati e flessibili hanno fatto segnare rispettivamente 719 milioni di euro e 1,41 miliardi di euro di deflussi.
Considerando i fondi aperti e le gestioni di portafoglio, al
primo posto per raccolta netta si piazza
Anima con 327 milioni di euro, seguita da Arca con 277 milioni,
JPMorgan con 225 milioni e
Mediolanum con quasi 208 milioni.
Tra le società che chiudono febbraio 2023 in
negativo, al primo posto c'è il gruppo
Generali con circa -1,3 miliardi di euro,
Poste Italianea -484 milioni e il
Amundi a -420 milioni di euro.
Generali, in una nota, in merito ai dati pubblicati da Assogestioni, ha precisato che il risultato di raccolta registrato dal Gruppo "è dovuto principalmente a
flussi sui fondi monetari e
mandati di gestione su portafogli assicurativi del gruppo".