(Teleborsa) - Nel 2022 l'
Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia (UIF) ha raggiunto un altro
massimo storico delle segnalazioni di operazioni sospette ricevute (155.426, con un aumento dell'11,4%), con un'ampia maggioranza di segnalazioni che proviene come di consueto dal sistema bancario e finanziario, con un accresciuto contributo dei prestatori di servizi di gioco e degli operatori non finanziari. Restano trascurabili le comunicazioni inviate dalle Pubbliche amministrazioni, nonostante l'attuale momento storico in cui il massiccio intervento pubblico nell'economia rafforza l'esigenza di presidi per la tutela della legalità.
È quanto emerge dal
rapporto annuale della stessa UIF, l'autorità istituita presso la
Banca d'Italia e incaricata di acquisire i flussi finanziari e le informazioni riguardanti ipotesi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo principalmente attraverso le segnalazioni di operazioni sospette.
"L'
andamento crescente del flusso segnaletico, confermato anche per il primo semestre del 2023 (intorno al 5% su base annua), è da leggersi positivamente nella misura in cui rispecchia una maggiore consapevolezza del ruolo della collaborazione attiva - ha affermato il
direttore dell'UIF, Enzo Serata, nella sua relazione annuale - Negli ultimi tempi tuttavia si è riscontrato un tendenziale decadimento qualitativo delle segnalazioni. Sono frequenti quelle basate esclusivamente su anomalie formali o sulla mera riproposizione di informazioni già poste all'attenzione dell'Unità senza che vengano evidenziati i motivi di sospetto ovvero in assenza di ulteriori elementi di rilievo che ne giustifichino la reiterazione".
Dal rapporto emerge che
l'onda lunga del Covid-19 ha continuato a evidenziare fattispecie operative connesse con la fase di assestamento dell'economia e gli effetti delle politiche pubbliche adottate per favorirne il sostegno. Sebbene in misura più contenuta, anche la
crisi russo-ucraina ha mostrato una ricaduta sul flusso segnaletico, soprattutto per le conseguenze, sul piano soggettivo e operativo, delle sanzioni imposte alla Russia dalla UE e dalla comunità internazionale.
In relazioni alle sanzioni a soggetti russi e bielorussi per via delle sanzioni, al 31 dicembre 2022 risultavano
congelati 182 rapporti e operazioni finanziarie intestati a 80 soggetti, dei quali oltre la metà erano indirettamente posseduti o controllati da nominativi designati, ancorché formalmente intestati a società ed enti non espressamente inclusi nelle liste della UE. L'importo complessivo dei fondi congelati è superiore ai
340 milioni di euro: di questi, circa 120 milioni sono depositati su rapporti di conto corrente, mentre i restanti sono costituiti da lettere di credito e finanziamenti a imprese commerciali. Il
valore stimato delle risorse economiche congelate, che consistono prevalentemente in immobili, imbarcazioni e autoveicoli, è di circa
2,3 miliardi di euro.
In generale, l'UIF ha spiegato che nel 2022 sono stati avviati
212 procedimenti amministrativi finalizzati all'adozione di un provvedimento di sospensione di operazioni sospette, di cui 90 su iniziativa della stessa Unità, per un valore complessivo delle transazioni esaminate pari a 154 milioni di euro. I provvedimenti adottati, previa consultazione degli Organi investigativi, sono stati 32.
Le
fattispecie di matrice fiscale continuano a rappresentare circa un quinto del flusso segnaletico complessivo, con operatività variegate sul piano soggettivo e oggettivo. Nell'ambito della categoria in esame si conferma primario il peso di sospette frodi nelle fatturazioni (oltre il 25%); rimane significativa anche la percentuale di segnalazioni relative alle
cessioni di crediti di imposta ai sensi del cosiddetto decreto Rilancio. Anche le segnalazioni potenzialmente riconducibili a contesti di criminalità organizzata si sono mantenute sostanzialmente in linea, in termini quantitativi e tipologici, con quelle dell'anno precedente. Degno di nota è il legame emerso con l'impiego dei fondi pubblici, che conferma la
propensione delle consorterie mafiose a sfruttare le occasioni di profitto discendenti dalle situazioni di crisi e dalle conseguenti misure pubbliche di supporto.