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Unicredit ha il 4,1% di Generali. "Nessun interesse strategico sulla compagnia"

Tre i fronti su cui è impegnato Andrea Orcel

Banche, Finanza
Unicredit ha il 4,1% di Generali. "Nessun interesse strategico sulla compagnia"
(Teleborsa) - UniCredit detiene una partecipazione di circa il 4,1% nel capitale sociale di Generali, acquisita nel tempo sul mercato. Lo rende noto la banca con un comunicato in cui spiega che "la quota è un puro investimento finanziario della banca che supera in modo significativo le sue metriche di rendimento e ha un impatto trascurabile sul CET1. Una quota addizionale pari a circa lo 0,6% è detenuta come sottostante dell’ordinaria attività per i clienti e relative coperture".

UniCredit, si legge ancora nella nota, "non ha un interesse strategico in Generali e rimane pienamente concentrata sull'esecuzione del piano UniCredit Unlocked, sull'offerta di scambio in corso su Banco BPM e sull'investimento in Commerzbank".

Dunque sono tre i fronti (Banco BPM, Commerzbank e ora anche Generali) su cui attualmente è impegnato Andrea Orcel che, tra investimenti o aggregazioni, punta a una forte banca europea.

L'istituto di credito di Piazza Gae Aulenti ha rastrellato nel tempo azioni e derivati del Leone fino ad arrivare al 4,1% di Generali. Ha poi un altro 0,6% che gestisce per conto dei propri clienti. Un investimento non di poco conto, anche se l'operazione viene definita "solo finanziaria", ma che alla luce dell'attuale contesto di risiko bancario-assicurativo ha una sua valenza.
Ora, infatti, si guarda all'assemblea dell'8 maggio, chiamata a rinnovare il CdA di Generali. Due gruppi si contenderanno la maggioranza: da una parte Mediobanca che ha il 13,10% del capitale e dall'altra i gruppi Delfin (9,93%) e Caltagirone (6,92%) che agiscono separati, ma che insieme valgono più del 16%. Altro socio di rilievo del Leone è il gruppo Benetton con il 4,8% ed ora si è aggiunto Unicredit.

Unicredit " rimane pienamente concentrata sull'esecuzione sull'offerta di scambio in corso su Banco BPM". il 25 novembre il gruppo guidato da Andrea Orcel ha lanciato un' offerta pubblica di scambio sull'istituto di Piazza Meda per un valore totale di 10,1 miliardi di euro, proprio mentre il Banco era impegnato a creare quello che veniva considerato un terzo polo bancario italiano dopo Intesa e Unicredit. Il CEO Castagna aveva, infatti, acquistato una quota del 5% di MPS e poco prima aveva lanciato un'OPA su Anima, a sua volta azionista del Monte dei Paschi. Quest'ultima da preda è diventata nuovamente predatrice dopo lanciando l'OPS su Mediobanca.

C'è, poi, il dossier Commerzbank, un investimento in cui tutte le opzioni sono aperte e, in vista delle elezioni tedesche, gli occhi sono puntati su quello che dirà il prossimi governo. Commerz, nel frattempo, ha rafforzato difese lanciando un acquisto di azioni proprie e raddoppiando il dividendo, per evitare che gli azionisti vendano altre quote.
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