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Mercato lavoro si conferma in salute: +104 mila occupati nel 1° trimestre

L'Istat conferma anche una accelerazione della crescita del costo del lavoro (+1,8%) per effetto dell'aumento delle retribuzioni (+1,2%) e degli oneri sociali (+3%);

Economia, Macroeconomia
Mercato lavoro si conferma in salute: +104 mila occupati nel 1° trimestre
(Teleborsa) - Continua a crescere il mercato del lavoro in Italia. Secondo l'ultimo rapporto trimestrale dell'Istat, l’input di lavoro misurato dalle ore lavorate, nel primo trimestre 2023, è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e del 3,3% su anno. Una crescita più robusta di quella del PIL che, nello stesso periodo, ha registrato una crescita dello 0,6% in termini congiunturali e dell’1,9% in termini tendenziali.

Gli occupati sono 104 mila in più su trimestre (+0,4%): l’aumento riguarda perlopiù dipendenti a tempo indeterminato (+92 mila, +0,6%) ed in parte gli indipendenti (+27 mila, +0,5%), mentre si riducono i dipendenti a termine (-15 mila, -0,5% in tre mesi). In crescita anche il numero di disoccupati (+23 mila, +1,2% in tre mesi) in abbinamento ad una diminuzione degli inattivi di 15-64 anni (-150 mila, -1,2%).

I tassi presentano una dinamica simile: il tasso di occupazione sale al 60,9% (+0,3 punti), quello di disoccupazione all’8,0% (+0,1 punti) e il tasso di inattività 15-64 anni scende al 33,7% (-0,4 punti).

I dati provvisori del mese di aprile 2023 segnalano un’ulteriore crescita degli occupati (+48 mila, +0,2%), a cui fa fronte un calo dei disoccupati (-14 mila, -0,7%) e degli inattivi (-25 mila, -0,2%); ne deriva un aumento del tasso di occupazione (+0,1 punti) e una diminuzione di quelli di disoccupazione e di inattività (-0,1 punti in entrambi i casi).

Anche su anno si registra un forte aumento dell’occupazione (+513 mila unità, +2,3% in un anno) che coinvolge i dipendenti a tempo indeterminato (+3,7%) e gli indipendenti (+1%), mentre si riduce il numero dei dipendenti a termine (-2,7%).

Rispetto al primo trimestre 2022, prosegue il calo dei disoccupati (-76 mila in un anno, -3,5%) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-558 mila, -4,3%). Tale dinamica si riflette nella crescita del tasso di occupazione (+1,5 punti rispetto al primo trimestre 2022) e nella diminuzione dei tassi di disoccupazione e di inattività (-0,5 e -1,4 punti, rispettivamente).

Dal lato delle imprese, si intensifica la crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti, che aumentano dell’1,1%, per effetto sia di un’accentuata crescita della componente a tempo a tempo pieno (+1%) sia di una spinta al rialzo della componente a tempo parziale (+1,4%). In termini tendenziali, la crescita delle posizioni dipendenti è pari al 3,1% e l’aumento è stato più intenso per la componente dei full time (+3,6%) rispetto a quella dei part time (+1,7%). In aumento anche le ore lavorate per dipendente, in termini congiunturali (+1,9%) e, soprattutto, in termini tendenziali (+4,6%). Il ricorso alla cassa integrazione scende a 8,7 ore ogni mille ore lavorate. Il tasso dei posti vacanti nel confronto congiunturale diminuisce di 0,3 punti, mentre è ancora in crescita, di 0,1 punti, in quello tendenziale. Rilevante l’aumento del costo del lavoro per Unità di lavoro dipendente (Ula) che raggiunge valori tra i più alti in serie storica: su base congiunturale, la crescita è pari all’1,8% ed è il risultato dell’aumento sia delle retribuzioni (+1,2%) sia, in misura maggiore, degli oneri sociali (+3%); anche la crescita tendenziale, ancora più intesa (+3,9%), è dovuta a quella della componente retributiva (+3,4%) e, ancor di più, a quella degli oneri sociali (+5,4%).
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