(Teleborsa) - "
Non vogliamo un mercato piccolo, chiuso e incapace di reggere a determinati urti e tensioni. Non vogliamo un mercato così radicalmente diverso a quelli europei. Vorremmo un mercato comune, ma siamo consapevoli della tensione del sovranismo regolatorio, e quindi l'unità dei mercati è qualcosa di problematico". Lo ha affermato
Federico Freni, Sottosegretario di Stato al ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), all'evento "Il mercato italiano dei capitali: quale futuro?" presso l'Università Bocconi.
"Dobbiamo cercare di dare un po' di vigore a questi mercati - ha spiegato - Partendo dal Libro Verde del MEF, ci siamo interrogati su quali potessero essere le soluzioni migliori e intervenire non con l'immediatezza di un decreto legge, a cui siamo stati troppo abituati dal 2020. Quindi con un
disegno di legge vorremmo immaginare di
mettere mano a tutti quei temi che appesantiscono l'andamento del mercato dei capitali e quindi mettere mano alla disciplina degli strumenti finanziari diffusi, che negli anni è stata appesantita di tanti fardelli".
"Siamo
consapevoli che la disciplina della quotazione richiede norme più snelle e quella del prospetto più semplificate - ha continuato - Abbiamo preso qualche spunto dal mercato AIM, con la sua capacità di attrarre quel segmento di aziende che in Borsa non ci andavano, ma anche dalla legislazione comunitaria. Il
voto plurimo era considerato un tabù e penso sia ora di risolvere, con anche qualche intervento sul
voto potenziato".
Allargando lo sguardo, Freni ha sottolineato l'importanza dell'educazione finanziaria: "Non pensiamo di dare una nuova veste al mercato senza guardare alle prospettive future, quindi stiamo lavorando per
ottenere l'inserimento dell'educazione finanziaria all'interno dei programmi obbligatori scolastici. Non solo chi va al liceo classico deve sapere cosa è un BTP o il deficit. Sono questioni semplici, ma che condizionano - in prospettiva - l'accesso ai mercati.
Riassumendo la filosofia del disegno di legge, che Freni ha detto dovrebbe arrivare dopo Pasqua, il Sottosegretario ha detto che "vogliamo
sfuggire dalle astrattezze e dalle soluzioni non attuabili".
Infine, ha ricordato che "
cooling off e cooling in devono assumere una dimensione europea e quindi verranno ridotti". Il cooling off è il principio secondo cui i funzionari pubblici, prima di assumere incarichi nel settore privato, devono far trascorrere un periodo di tempo dalla cessazione del precedente impiego.