(Teleborsa) -
La Corte dei conti ha approvato la relazione sulla
gestione 2019 di Equitalia Giustizia, società per azioni controllata dal Mef e soggetto in-house del Ministero della Giustizia. La società gestisce il
Fondo Unico Giustizia e, sulla base di una convenzione con il Ministero della Giustizia, i crediti di giustizia pari a 15,20 milioni nel 2019.
L’esercizio chiude con un utile pari a 283.709 euro (36.359 euro nel 2018), mentre il valore della produzione ammonta a 21.485.440 euro, in aumento di 39.220 euro sul 2018. Il patrimonio netto, pari a 12,3 milioni di euro, mostra un lieve incremento rispetto al 2018 (+2,36%). Aumentano di 3,96 milioni di euro anche le disponibilità liquide, attestandosi a 23,2 milioni di euro.
Gli obiettivi di
smaltimento dei crediti arretrati - osserva la Corte -
non sono stati
pienamente raggiunti. Nello stesso anno, il
flusso di "note" da lavorare in ingresso non risulta stabilizzato, in quanto superiore del 26% sul 2018. E sono aumentate ancora nel 2021 a 521.797 euro, il 6% in più rispetto al 2020 (491.207 euro).
La società ha
raggiunto l’obiettivo specifico di contenimento delle spese, e, nel 2021, ha ristrutturato l’organigramma, per garantire la rotazione di dirigenti e responsabili. Tuttavia, tale disegno di riorganizzazione non ha ancora trovato attuazione. La Corte segnala, al riguardo, l’opportunità di
inserire una posizione dirigenziale intermedia tra l’A.D. e i titolari di funzioni di sua diretta collaborazione, per consentirgli il pieno svolgimento dei compiti suoi propri e di assicurare la citata rotazione.