(Teleborsa) -
Il Tribunale dell’Unione europea ha confermato la
multa inflitta da Bruxelles nei confronti di
Alphabet, la società madre di Google, per abuso di posizione dominante.
La
multa, ammontava inizialmente a 4,3 miliardi di euro, la più alta mai inflitta dall'antitrust europea,
è stata ridotta dalla Corte a 4,1 miliardi di euro.
La
vicenda risale al 2018 quando la direzione per la concorrenza guidata da
Margrete Vestager aveva rilevato una
condotta scorretta da parte di Google nei confronti dei produttori di telefoni Android e degli operatori di reti mobili.
In partica, la big statunitense, forte della sua posizione, aveva
imposto condizioni contrattuali capestro,
costringendo i produttori di telefoni che usano il sistema operativo Android
a pre-installare una serie di app come Google Search e Google Chrome in cambio dell’accesso allo store delle app Google Play. La violazione dunque
sfrutta la posizione dominante di Android nel mercato europeo, dove ha ancora oggi una quota di mercato di circa il 70%.