(Teleborsa) -
Mark Rutte, nuovo segretario generale della NATO, ha incontrato per la prima volta gli eurodeputati delle commissioni esteri e difesa, portando un messaggio di equilibrio tra rassicurazione e incitamento. "Sono
convinto che gli USA resteranno nell’Alleanza," ha dichiarato, ma ha sottolineato
l'urgenza per l’Europa di investire di più e meglio nella difesa collettiva. Per quanto riguarda il
dibattito sulla quota di PIL da destinare alla difesa, Donald Trump propone il 5%, un obiettivo ambizioso che alcuni, come la Polonia, sostengono, mentre altri, come la Germania, lo giudicano insostenibile. "Il 5% equivarrebbe a oltre 200 miliardi di euro all’anno, una cifra irraggiungibile per noi", ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Rutte, pur evitando di legarsi a una cifra precisa,
ha indicato che un livello del 3,6-3,7% del PIL sarebbe plausibile, a condizione di fare progressi nell’innovazione e negli appalti congiunti. Ha anche ribadito che l’Unione Europea deve evitare "barriere artificiali" tra gli alleati, invitando a collaborare per rafforzare l’industria bellica europea.
Il nuovo segretario generale ha
liquidato l’idea di un’Europa autarchica nella difesa come un’illusione. "Senza gli USA, per costruire una NATO europea servirebbe l’8% del PIL e non meno di 15 anni," ha avvertito, ribadendo l’importanza dell’Alleanza Atlantica come cardine della sicurezza europea. Anche il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, intervenendo da Varsavia, ha sottolineato che gli investimenti nella difesa sono essenziali per la salvaguardia delle democrazie europee, definendoli "la garanzia per la sopravvivenza dei nostri Paesi e dell’Europa".
Il dibattito proseguirà in vista del vertice NATO di
giugno, mentre i leader UE discuteranno a febbraio di come potenziare la difesa comune, con un incontro programmato con Rutte e il premier britannico Keir Starmer. Le decisioni prese saranno cruciali per il futuro della sicurezza europea.