(Teleborsa) - Si sblocca la vicenda di
Strada dei Parchi (SdP), la società del gruppo Toto cui un anno fa il governo Draghi aveva revocato la concessione delle
autostrade A24/A25, sostenendo che non avesse fatto le dovute manutenzioni dei
viadotti. Dopo che i tribunali de L’Aquila e di Teramo hanno assolto i vertici della società perché "il fatto non sussiste", il governo ha deciso di intervenire per sanare la situazione con un primo
indennizzo e la
convocazione di un tavolo di governo per chiudere definitivamente il dossier.
Un
decreto interministeriale, a firma dei ministri Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, approvato il 7 luglio 2023, ha riconosciuto a SdP un primo risarcimento pari a
1,2 miliardi di euro. Con tali risorse è stato stabilito che venga azzerato il residuo prezzo di concessione da pagare all’Anas (le rate annuali fissate a suo tempo con la gara europea che vinse SdP) per 830 milioni (in realtà detratte le rate 2017 e 2018, posticipate per legge e per le quali non si sono verificate le condizioni per il pagamento, ad
Anas andranno 720 milioni netti), mentre con la restante parte del risarcimento, poco meno di 480 milioni, la società del gruppo Toto salderà al 100% i
fornitori e rientrerà completamente dall’
esposizione bancaria.
Tali disposizioni consentiranno alla società di rispettare gli impegni del
concordato preventivo presentato ad aprile, reso indispensabile dal fatto che il decreto espropriativo dell'anno scorso l'aveva privata di qualsiasi forma di ricavo. Passaggio, questo della chiusura in bonis del concordato, che verrà sancito solo dopo che il giudice del Tribunale civile di Roma il 28 luglio avrà definitivamente deliberato.
Il decreto interministeriale, proprio perché risponde a un suo dettato, lascia però invariata la legge Draghi e il carattere punitivo che l'aveva contraddistinta. Per questo il governo ha previsto anche una seconda fase per l'intervento sanatorio. In una
lettera datata 24 luglio firmata dal vice capo di gabinetto del ministero guidato da Salvini,
Maria Teresa di Matteo, indirizzata ai colleghi di governo competenti in materia con in copia anche SdP, infatti, si "invita a voler verificare la possibilità di una soluzione transattiva delle vertenze tra l’Amministrazione e la Società Strada dei Parchi".
A tal fine, sollecita i destinatari della lettera a "procedere sin da subito alle necessarie
verifiche di concerto con le altre Amministrazioni interessate e, all'esito di tale esame preliminare, a convocare la società a un tavolo per l’esame congiunto della proposta e delle eventuali
modifiche e
integrazioni che risulteranno necessarie". Si punta quindi ad arrivare ad un
decreto che annulli e superi la legge Draghi, rimuovendo la sanzione in danno che essa conteneva.
Sui
tempi di tale decreto gli esponenti di SdP e del gruppo Toto non si sono sbilanciati ma si sono limitati a esprimere in un comunicato la soddisfazione sia per il decreto che gli assegna un primo rimborso sia la convocazione del tavolo governativo. Una volta rimossa la legge Draghi, gli sbocchi possono essere soltanto due:
conguagliare la prima tranche arrivando alla cifra di
2,3 miliardi a suo tempo indicata e già avvallata dai commissari concordatari e/o
restituire la
concessione e ridare a Strada dei Parchi la gestione della Roma-L’Aquila-Teramo, nel frattempo affidata provvisoriamente ad Anas. Il tutto nel primo Consiglio dei ministri di agosto, se non ci saranno intoppi.