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Eurozona, indici PMI: produzione continua a crescere, manifattura torna in espansione

Economia, Macroeconomia
Eurozona, indici PMI: produzione continua a crescere, manifattura torna in espansione
(Teleborsa) - A marzo 2025, i dati previsionali dell'indagine PMI di S&P Global e Hamburg Commercial Bank hanno mostrato un aumento dell'attività economica dell'eurozona per il terzo mese consecutivo. Il tasso di espansione risulta marginalmente più veloce dei primi due mesi dell'anno, restando comunque lieve. Per la prima volta in due anni, la produzione manifatturiera è aumentata, unendosi alla crescita del terziario. L'incremento complessivo della produzione è stato rilevato malgrado l'ulteriore riduzione del flusso dei nuovi ordini, mentre l'occupazione si è stabilizzata ed i prezzi, sia di vendita che di acquisto, hanno indicato tassi di rialzo più lievi.

Secondo le stime preliminari di S&P Global, l'indice PMI manifatturiero è salito a 48,7 punti dai precedenti 47,6 punti, risultando superiore ai 48,3 punti attesi dagli analisti. Una soglia che resta inferiore anche a quella critica di 50 e che denota ancora una contrazione dell'attività. Diminuisce invece il PMI dei servizi, che scende a 50,4 punti rispetto ai 50,6 punti precedenti e si confronta con i 51,2 punti attesi. Di conseguenza, il PMI composito si porta a 50,4 punti dai 50,2 precedenti, sotto i 50,8 attesi.

Fra le maggiori economie europee, la Germania mostra un miglioramento del PMI manifatturiero a 48,3 da 46,5 punti, contro un consensus di 47,1 punti e un peggioramento del PMI sevizi a 50,2 da 51,1 (sotto il 52,3 atteso). In Francia, il PMI manifatturiero aumenta a 48,9 da 45,8 (46,2 punti il consensus) e il PMI servizi migliora a 46,6 da 45,3 (era atteso 46,3).

"Proprio con l'inizio della primavera potremmo vedere spuntare i primi germogli di una rinascita del manifatturiero - ha detto Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank - Se non dobbiamo lasciarci prendere la mano dai risultati di un singolo indicatore, è comunque degno di nota che le aziende manifatturiere abbiano registrato un'espansione della produzione per la prima volta da marzo 2023. È inoltre incoraggiante che l'indice della produzione sia aumentato per tre mesi di fila. Tutto ciò si accompagna ad un notevole indebolimento del calo dei nuovi ordini e dell'occupazione. Gli entusiasmi potrebbero essere frenati dal pensiero che il miglioramento registrato dal manifatturiero è solo un fattore temporaneo dovuto all'ondata di importazioni dagli Stati Uniti causata dal timore dei dazi doganali. Eppure, considerando l'intenzione dell'Europa di fare enormi investimenti sulla difesa e le infrastrutture (la Germania ha approvato solo la scorsa settimana uno storico pacchetto fiscale equivalente), la speranza di una ripresa più duratura sembra ben fondata".

"Lo sviluppo dei prezzi nel terziario, che è sotto stretta osservazione della BCE, sarà una buona notizia per le "colombe" delle politiche monetarie. Sia quelli di vendita che di acquisto hanno rallentato la tendenza al rialzo dei mesi precedenti. L'inflazione dei costi più bassa indica minor pressione dei salari, uno dei principali fattori delle spese affrontate nel settore terziario ad alta intensità di manodopera. Allo stesso tempo, nel manifatturiero, l'aumento sia dei prezzi di acquisto che di vendita resta moderato, grazie anche al calo del costo dell'energia. Ci sono però molti rischi nel radar della BCE, quali i potenziali dazi di ritorsione dagli Stati Uniti, le misure per arginare i beni provenienti dalla Cina, e gli aumenti sui generi alimentari dovuti ai fenomeni atmosferici estremi. Tali fattori, uniti all'incertezza, fanno esitare alcuni membri della BCE sulle decisioni di adozione di tagli troppo aggressivi".
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