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Crisi di governo, Ferretti: gravi rischi per l'economia italiana

Economia
Crisi di governo, Ferretti: gravi rischi per l'economia italiana
(Teleborsa) - Per l'economista Andrea Ferretti una crisi di governo ed elezioni anticipate comporterebbero almeno tre gravi rischi per l'economia italiana. "Una crisi di governo inevitabilmente accenderebbe tutti i fari sulla situazione italiana, un faro sulla nostra vulnerabilità energetica e un faro sul nostro crescente debito pubblico da oltre 2.700 miliardi – ha spiegato Ferretti –, con l'aggravante che qualora l'instabilità politica dovesse bloccare la corretta messa a terra del PNRR tutto il nuovo debito che abbiamo contratto nell'ambito del Recovery Fund per incanto si trasformerebbe da debito buono a debito cattivo".

"Ma un faro si accenderebbe anche sul nostro sistema bancario che ha in pancia 400 miliardi di titoli pubblici italiani", ha aggiunto. "Il problema è che questi fari accesi sui nostri punti più delicati possono generare una crisi di sfiducia generalizzata sulla capacità della nostra politica di gestire l'attuale situazione il che ovviamente aizzerebbe la speculazione e metterebbe sotto pressione il nostro spread", ha sottolineato l'economista citando la situazione creatasi nel 2011 dopo la fine del governo Berlusconi e l'insediamento di Mario Monti a Palazzo Chigi con la differenza che alla BCE non c'è più Mario Draghi.


Il secondo rischio individuato da Andrea Ferretti è quello dell'isolamento. "Fino ad adesso i popoli europei hanno affrontato le diverse emergenze – pandemica, energetica, Ucraina – stando sulla stessa barca. Oggi il grosso rischio è che un vuoto governativo, bloccando la corretta messa a terra del PNRR e delle relative riforme, possa in qualche modo bloccare anche la nostra crescita isolando la nostra economia rispetto all'economia degli altri partner europei esattamente come accadeva nel passato", ha spiegato.

Il terzo rischio è quello relativo all'azione della BCE. "Da non sottovalutare è che un periodo di instabilità politica in Italia renderebbe complicatissimo per la BCE varare uno scudo anti-spread privo di condizionalità per i beneficiari. Infatti una cosa è progettare uno scudo antispread con la mission di proteggere i paesi colpiti da ondate speculative non giustificate dai dati economici reali ma tutt'altra cosa è far digerire ai popoli del Nord uno scudo che possa intervenire senza condizionalità a difesa di una singola nazione che presenta uno spread in avvitamento per beghe politico-elettorali", ha evidenziato Ferretti.

"Chi ha scatenato questa crisi di governo o non capisce i rischi che fa correre alla nostra economia o, banalmente, antepone i propri interessi partitici agli interessi degli italiani. Propenderei per questa seconda ipotesi", ha concluso l'economista.



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