(Teleborsa) - La causa del fallimento del secondo lancio di Vega C (missione VV22,
avvenuta a dicembre) è stata un progressivo
deterioramento dell'ugello dello Zefiro 40. Più precisamente, la Commissione di Inchiesta Indipendente (IEC) composta da ESA e Arianespace ha confermato che la causa è stata un'inaspettata
sovraerosione termomeccanica dell'inserto di gola dell’ugello in carbonio-carbonio (C-C),
acquisito da Avio in Ucraina. Lo si legge in una nota di ESA, l'Agenzia spaziale europea, che segue
la comunicazione con cui
Avio ha dato conto della conclusione delle indagini
"Ulteriori indagini hanno portato alla conclusione che ciò era probabilmente dovuto a un
difetto di omogeneità del materiale", sottolinea ESA
"L'anomalia ha anche rivelato che i
criteri utilizzati per l'accettazione dell'inserto di gola C-C non erano sufficienti a dimostrarne l'idoneità al volo - viene aggiunto - La Commissione ha pertanto concluso che questo specifico materiale C-C non può più essere utilizzato per il volo".
Nessuna debolezza nel design di Zefiro 40 è stata rivelata e Avio sta
implementando una soluzione alternativa immediata per l'ugello di Zefiro 40 con un altro materiale C-C, prodotto da ArianeGroup, già in uso per gli ugelli Zefiro 23 e Zefiro 9 di Vega.
"L'ESA si impegnerà pienamente, mettendo a frutto le sue competenze ingegneristiche e di gestione di progetto, per sostenere Avio nell’adozione delle azioni necessarie per ristabilire la fiducia nel sistema di lancio", ha commentato
Josef Aschbacher, Direttore Generale dell'ESA.
"Ripristinare l'accesso indipendente allo spazio dell'Europa è la priorità dell'ESA e sono quindi lieto di poter procedere con le campagne di lancio di Vega mentre prepariamo il
ritorno al volo sicuro di Vega-C", ha aggiunto.