(Teleborsa) -
Un tentativo di golpe fallito: questo il senso del blitz inscenato dal leader della Wagner
Evgeny Prighozin, che lo scorso fine settimana ha avviato la
marcia su Mosca con il suo esercito di mercenari per poi improvvisamente ripiegare a seguito della mediazione della Bielorussia.
"Una rivolta" l'ha definita il Presidente russo
Vladimir Putin in un video di soli 5 minuti, ieri sera, con cui
ha condannato questa "azione criminale" ed ha assicurato sarebbe stata soffocata comunque, "ma volevamo evitare lo spargimento di sangue".
Putin si è rivolto ai russi, ringraziandoli per aver "salvato la nazione", ed ai
miliziani della Wagner che si sarebbero "rifiutati di sparare su altri russi", sollecitandoli ad
entrare nell'esercito regolare.
"I neonazisti ucraini volevano proprio questo, che soldati russi uccidessero altri russi, che la nostra società si spaccasse, soffocasse nel sangue", ha denunciato il Presidente russo, aggiungendo che i "miliziani della Wagner
possono sottoscrivere un contratto per mettersi agli ordini del ministero della Difesa, tornare alle loro famiglie o riparare in Bielorussia". "Sappiamo che l'ampia maggioranza dei combattenti e dei comandanti Wagner sono patrioti - ha aggiunto -
sono stati tirati dentro questa avventura".
Putin ha anche aggiunto di esser
"grato" al presidente bielorusso Lukashenko "per il contributo dato a risolvere la situazione" venutasi a creare con la "ribellione" del leader della Wagner che Putin non ha mai nominato.
Dopo aver fatto perdere le sue tracce per due giorni,
si è rifatto vivo anche Prigozhin, smentendo che si sia trattato di un golpe e precisando che la
marcia su Mosca non era per "rovesciare il governo", ma per impedire la "distruzione" della Wagner.
Frattanto, il Presidente americano
Joe Biden, in una telefonata con la Presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, "nell'ambito della stretta collaborazione con gli alleati e i partner dopo i recenti eventi in Russia", ha ribadito che in Russia è andata in scena
"una lotta interna" e che gli
USA "sono estranei" a quanto accaduto. Il Presidente americano ha poi invitato Melo ni a Washington a luglio.