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Banche, Sileoni (Fabi): giudizio positivo su ops Mps-Mediobanca, non ci saranno esuberi

Finanza
Banche, Sileoni (Fabi): giudizio positivo su ops Mps-Mediobanca, non ci saranno esuberi
(Teleborsa) - Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, organizzazione sindacale italiana che rappresenta i lavoratori bancari, giudica "positivamente" l'operazione di Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca. In un'intervista a "Il Giornale" il sindacalista che spiegato che l'operazione garantisce l'autonomia di Mps e, da quando è subentrato l'ad Lovaglio, questo è stato il messaggio che abbiamo sempre inviato pubblicamente". "Se andrà a buon fine – ha aggiunto –, questa fusione dimostrerà che sono saltati un po' tutti i vecchi "meccanismi" che regolavano le aggregazioni nel settore bancario".

"Queste operazioni non vengono più concordate o "imposte" per salvare banche in pericolo e perciò la crescita dimensionale consente di difendersi meglio dalle scalate. C'è stata una visione importante che ormai farà sempre la differenza", ha sottolineato.

Secondo Sileoni, invece, l'accordo fra Generali e Natixis "fa nascere qualche dubbio sulla destinazione dei risparmi degli italiani. Come ha detto il primo ministro Meloni, Mps-Mediobanca potrebbe in qualche modo rappresentare una tutela".

Sileoni ha difeso il comportamento del governo, ritenuto da alcuni osservatori "interventista" – "soltanto chi non conosce veramente il settore bancario si può fare un'idea del genere" –, sottolineando che l'operazione Mps-Mediobanca è "a metà fra il mercato e la politica. I governi vanno e vengono, mentre i vertici delle istituzioni finanziarie sono piu' duraturi. Quindi si può ritenere che Mps-Mediobanca sia un'operazione ideata in ambito finanziario cogliendo un momento politico propizio. Credo che sia partita da lontano e che sia da sempre stata l'obiettivo principale dei diretti interessati. Tutti i banchieri sono filogovernativi per definizione. Basti pensare che i precedenti aumenti di capitale del Monte sono stati concepiti con governi di centrosinistra".

"È la prima volta che un'operazione simile non produce esuberi né tra i 17mila dipendenti di Mps, e ce lo ha confermato l'ad Lovaglio, né tra quelli di Mediobanca. In ogni caso, chiederemo la presentazione di un piano industriale dettagliato su cui confrontarci", ha assicurato il sindacalista.

Il segretario generale della Fabi, ha parlato anche dell'operazione di Unicredit su Banco Bpm affermando che "sono due banche ben gestite". "Quello che a noi interessa è che da operazioni del genere non venga fuori un bagno di sangue di esuberi perché lo contrasteremmo fino all'ultimo – ha sottolineato –. Il risultato finale sarà deciso dal mercato e non dalla politica. Tutti i gruppi italiani, incluso il credito cooperativo, sono ben gestiti. Occorre anche dire che se le due Ops attuali andassero in porto, Intesa Sanpaolo resterebbe sempre l'aggregato di maggiori dimensioni, un primato che l'ad Carlo Messina si è conquistato sul campo non solo come banca di riferimento sociale del Paese, ma anche per essere intervenuta nei salvataggi di istituti medi e piccoli negli ultimi vent'anni".
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