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Smart working, le sfide del mondo del lavoro dopo due anni di pandemia

Solo il 27% dei dirigenti italiani ha pattuito nuovi accordi aziendali per il lavoro ibrido

Economia
Smart working, le sfide del mondo del lavoro dopo due anni di pandemia
(Teleborsa) - Il nuovo decreto Covid ha prolungato la possibilità per le aziende del settore privato di ricorrere allo smart working semplificato – senza, dunque, la necessità di un accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro –, fino al 30 giugno 2022, ma appare sempre più evidente che l'impatto di questi due anni di pandemia modificherà definitivamente le modalità lavorative. Dopo aver sperimentato i vantaggi del lavoro da remoto, la sfida per i datori di lavoro è ora quella di motivare i dipendenti a tornare anche in ufficio, trovando nuovi stimoli e opportunità. Oggi il 33% dei lavoratori ibridi in Italia è, infatti, reticente a rientrare in ufficio. In tale scenario solo il 27% dei dirigenti italiani ha pattuito nuovi accordi aziendali per il lavoro ibrido. Risulta, dunque, necessario ripensare il ruolo dell'ufficio, adottando nuove modalità e accordi sulla gestione dei flussi e delle riunioni di persona. Le nuove norme dovranno garantire che lo spazio dell'ufficio sia arricchente per i dipendenti, aiutandoli a sentirsi connessi e parte dell'azienda. Queste le principali evidenze emerse dalla nuova edizione del Work Trend Index "Great Expectations: Making Work Work" pubblicato da Microsoft.

La versione 2022 della ricerca, che include uno spaccato italiano, mette in luce la nuova consapevolezza dei dipendenti, che dopo due anni di lavoro da remoto richiedono ai propri datori nuove modalità di organizzazione aziendale, nonché maggiore flessibilità e tempo libero, per dare un valore aggiunto al nuovo panorama del lavoro e al rientro in ufficio. Capire e tenere il passo con le nuove aspettative della forza lavoro è oggi la sfida che ogni leader deve affrontare e – sottolinea Microsoft – sarà l'elemento chiave per far funzionare il lavoro ibrido.

"Non si può cancellare l'esperienza vissuta e l'impatto che gli ultimi due anni continueranno ad avere sul mercato del lavoro, poiché flessibilità e benessere sono diventati elementi non negoziabili per i dipendenti – ha affermato Jared Spataro, corporate vice president, Modern Work, Microsoft –. Accogliendo e rispondendo in modo proattivo a queste nuove aspettative, le aziende hanno la possibilità di ripensare l'impostazione del proprio business e il ruolo dei dipendenti per raggiungere obiettivi di successo in un orizzonte di lungo termine".

Il secondo studio annuale di Microsoft combina i risultati di un sondaggio condotto su 31mila persone in 31 Paesi insieme a un'analisi dei dati sulla produttività provenienti dagli strumenti Microsoft 365 e dalle tendenze del lavoro su LinkedIn.


In questa fase in cui le aziende stanno ripensando i propri confini, – rileva Microsoft nel report – è interessante notare come anche l'esperienza digitale possa essere ripensata. Il 46% dei dipendenti in Italia si dichiara aperto a sfruttare anche spazi digitali immersivi nel metaverso per future riunioni. L'analisi dei dati di produttività in Microsoft 365 dimostra che le riunioni e le chat sono in aumento, spesso estendendosi oltre il tradizionale orario lavorativo. Infatti, la media settimanale di tempo trascorso in riunioni su Teams a livello globale è aumentata del 252% da marzo 2020, e il lavoro extra-time e nel fine settimana è cresciuto rispettivamente del 28% e del 14%. Se da una parte è sicuramente stimolante vedere come le persone sono state in grado di rimodellare la propria giornata per soddisfare le esigenze lavorative e personali, dall'altra – sottolinea il report – bisogna far sì che il lavoro flessibile diventi anche sostenibile e rispetti alcuni limiti. Per questa ragione saranno necessarie delle nuove norme a livello aziendale per regolare il lavoro ibrido o da remoto.

"Sullo smart working da un lato ed il rientro in presenza negli uffici dall'altro "non c'è alcuna difficoltà, abbiamo fatto una scelta di flessibilità e responsabilizzazione – ha affermato pochi giorni fa il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ospite della tavola rotonda "Il Capitale umano per il cambiamento sostenibile"–. Abbiamo superato Omicron 1, supereremo anche Omicron 2. Si sta andando verso l'ibridazione per i lavori 'smartabili', che possono cioè essere fatti da remoto, con una prevalenza in presenza e una parte della settimana lavorativa, di comune accordo, da remoto. L'ibridazione sta funzionando nel settore pubblico e privato".
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