(Teleborsa) - "Le
tematiche di investimento in Cina sono tante, ma
dipendono un po' da quelle che sono anche le priorità del governo. Le priorità del governo riguardano in primis la common prosperity, ovvero questo desiderio di aumentare il reddito medio pro capite della popolazione cinese e quindi
far crescere sempre di più la classe media. Questa classe media consuma anche in maniera diversa, quindi di fatto è un po' più orientata a dare importanza a dei marchi cosiddetti premium, perché sono sia simbolo di uno status sociale che ovviamente prodotti di maggiore qualità. Sono molto più orientati ai marchi domestici rispetto a quelli esterni come facevano una volta, anche perché la qualità media di produzione dei beni e la capacità di innovare delle aziende cinesi è di gran lunga cambiata negli ultimi anni". Lo ha detto a Teleborsa
Teresa Gioffreda, Head of GWM Client Coverage Italy di UBS AM, in occasione della tredicesima edizione del Salone del Risparmio, l'evento di riferimento nel settore dell'asset management, organizzato da Assogestioni.
"La
parte finanziaria è molto importante - la parte private banking e asset management - con investimenti di questa classe media che cresce, una pianificazione previdenziale e anche l'aspetto sanitario è un altro trend di crescita molto importante, perché maggiore disponibilità economica ovviamente ci permette anche di curarci di più e meglio - ha aggiunto - Quindi con le riaperture ovviamente tutta la parte dei consumi potrebbe anche beneficiarne.
Altra cosa a cui stare attenti è anche il cambiamento normativo: se la regolamentazione ha pesato negli anni passati in Cina, in realtà possiamo dire che dalla fine dell'anno scorso c'è stata un inversione a U sia sulle politiche covid che sulle politiche che riguardano il settore immobiliare e il sostegno all'economia in generale".
Gioffreda ha evidenziato come i cicli economici tra le maggiori aree economiche globali "sono disallineati, quindi la Cina ha rallentato prima e adesso stimola l'economia, quindi ci possiamo aspettare magari una crescita andando avanti. L'
Europa sta sorprendendo invece in maniera positiva, perché l'anno scorso avevamo un timore di un inverno rigido e scarsa approvvigionamento energetico che poteva portare a un rallentamento economico, ma questi eventi non ci sono stati. D'altro canto però questa inflazione elevata, che deriva un po' dalla guerra ma anche da margini di profitto delle imprese, sta pesando e peserà sulla crescita economica, anche perché ovviamente la
BCE è focalizzata sul combattere la salita dei prezzi e quindi a mantenere una politica monetaria di fatto un po' più rigida, che quindi fa da contraltare all'effetto positivo che ci possiamo aspettare sull'economia, anche grazie a una domanda solida che viene dalla Cina anche nei beni di lusso per esempio".
"Se siamo
positivi sulla Cina e neutrali sull'Europa, siamo sottopeso sugli Stati Uniti - ha proseguito la manager di UBS AM - Questo perché comunque il mercato, nonostante i rialzi dei tassi della Fed e il rallentamento economico che ci può essere, in realtà ha continuato a salire in maniera importante da inizio anno. E in realtà ha continuato a salire con le prime 15 aziende, che hanno fatto gran parte dei guadagni. In questo momento
riteniamo che le valutazioni siano care rispetto a quelle che sono le previsioni degli utili di quest'anno, quindi i livelli attuali dell'S&P potrebbero essere compatibili con una crescita degli utili a due cifre, ma ci aspettiamo un leggero rallentamento; potrebbero essere compatibili con tassi di interesse al 2%, ma siamo comunque su tassi di interesse molto più elevati. Per queste ragioni stiamo sottopesati, perché comunque le
notizie negative potrebbero pesare di più del potenziale rialzo che potremmo avere in caso di notizie positive".