(Teleborsa) - Il nucleo economico della
Gdf di Milano, nell'ambito di una
indagine disposta dalla Procura sulle illecite attivazioni dei servizi premium a valore aggiunto di telefonia (
servizi VAS), ha dato esecuzione ad un provvedimento di
sequestro preventivo del valore complessivo in di
322 milioni di euro. Di questa cifra, quasi
250 milioni sono stati
sequestrati a TIM, che non risulta indagata, d il resto ad altre cinque societàcoinvolte.
Si tratta del
secondo filone dell'indagine milanese avviata nel 2018, relativa ad una
maxi truffa nei servizi di telefonia che ruota attorno alla TIM. Le indagini hanno ricostruito tutti i passaggi del meccanismo di frode che faceva
addebitare agli utenti di TIM un canone, mensile e trimestrale,
per servizi mai richiesti. Stando alle ricostruzioni sarebbe bastato aprire in app o sul web un banner per ritrovarsi iscritti al servizio in questione senza averlo specificatamente richiesto e spesso senza saperlo..
Un business da svariati milioni di euro - ha spiegato la Procura - che ha tratto ulteriore profitto anche dalle attivazioni dei servizi VAS sulle connessioni mobili usate tra macchine per lo scambio di dati, senza intervento umano (machine fo machine, o impianti di allarme e domotica).
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Tim ha appreso con sorpresa dagli organi di stampa della richiesta di sequestro - si legge in una nota del Gruppo - presentata dalla Procura di Milano e concessa dal Gip del Tribunale di Milano, in relazione al fenomeno delle attivazioni irregolari dei servizi di valore aggiunto,
la quale interviene a oltre cinque anni dai fatti per cui si procede".
"La società,
sin dal 2019, non appena ha avuto contezza di irregolarità ha proceduto di propria iniziativa a
segnalare i fatti alla Procura di Roma, la quale, all'esito del procedimento, ha qualificato i fatti come
truffe ai danni di TIM", precisa la nota del Gruppo, il quale ricorda di aver "
tempestivamente adottato ogni iniziativa per tutelare la propria clientela, provvedendo, tra il 2019 e il 2020, al
rimborso di tutte le attivazioni irregolari di cui ha avuto contezza e al blocco dei servizi a valore aggiunto risultati interessati da attivazioni irregolari. La società confida pertanto che ogni aspetto della presente vicenda sarà chiarito nei tempi più brevi".