(Teleborsa) - “Spostare di alcuni giorni l’invio dei nominativi dei docenti tutor e orientatori che faranno la formazione, da parte delle scuole secondarie di II grado, non cancella le carenze del provvedimento che senza accorgimenti rischia di rimanere inefficace: se si vogliono davvero aiutare gli studenti a scegliere i loro percorsi formativi con piena coscienza e a evitare che molti abbandonino gli studi, allora bisogna rivedere il decreto ministeriale 63, perché alle nuove figure ne vanno affiancate altre, ad iniziare dai docenti e Ata dell’organico aggiuntivo”: a dichiararlo è
Marcello Pacifico, presidente nazionale
Anief, commentando lo spostamento della scadenza, dal 2 maggio al 31 maggio, con Nota del 21 aprile scorso, dell’invio dei nomi dei
40 mila insegnanti tutor e orientatori attraverso la piattaforma “
FUTURA PNRR” – Gestione Progetti”, Area “Iniziative”, sezione “docenti tutor orientamento” che andranno ad operare in 70 mila classi del triennio finale della scuola secondaria di II grado”.
Il sindacalista autonomo stamane è tornato a chiedere: “Come farà il docente tutor a seguire i
bisogni e le
motivazioni di 50 studenti senza il supporto di strutture interne ed esterne alla scuola? Perché non c’è chiarezza sulla ripartizione del fondo di
150 milioni di euro fra le diverse scuole approvato per decreto? Servirebbero risorse ulteriori per le scuole frequentate da studenti a rischio dispersione. Come pure non si comprendono i motivi del nuovo dimensionamento scolastico deciso dal Governo: come farà un solo tutor a gestire così tanti studenti? E perché alle medie e nel biennio iniziale delle superiori per ora non c’è nulla?”, chiede ancora Pacifico.
La verità è che, prosegue il leader dell’Anief, “mentre proseguono le
trattative con la Commissione Ue, il Governo italiano e il Ministero devono procedere con le
assunzioni in ruolo, l’aumento dei posti di docenti e Ata, le cancellazioni dei vincoli che bloccano i trasferimenti anche in presenza di posti liberi: sono misure attuative che possono essere inserite tranquillamente nel decreto PNRR quater. Senza un organico stabile e aggiuntivo, il ritorno al doppio canale e alla mobilità del personale priva di vincoli, i progetti del Pnrr applicati alla Scuola sono destinati a fallire”, conclude il sindacalista.
I docenti interessati dovranno seguire un
corso di formazione di 20 ore gestito da
Indire e
completamente on line, che inizierà ad aprile di quest’anno. Tra i criteri non vincolanti ma indicativi per l’individuazione di tali figure: avere prestato 5 anni di servizio a tempo indeterminato; avere svolto funzioni interne alla scuola su orientamento, Pcto e dispersione; impegnarsi a ricoprire tale incarico per almeno un triennio. Il ministero a breve pubblicherà la
circolare esplicativa decreto ministeriale che sarà emanato entro i 180 giorni previsti dalla legge: la circolare, presentata per sommi capi ai sindacati, delinea i criteri circa l'individuazione, il percorso e la remunerazione del tutor.
Il
docente tutor – scrive Orizzonte Scuola - avrà il compito di coordinare e promuovere le
attività educative per personalizzare l’istruzione negli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado. Questo compito include il supporto per gli studenti che hanno difficoltà e la promozione del potenziamento per quelli che hanno talenti particolari. Il
docente orientatore avrà il compito di favorire le attività di orientamento per aiutare gli studenti a fare scelte in linea con le loro aspirazioni, potenzialità e progetti di vita, tenendo conto dei diversi percorsi di studio e lavoro e delle varie opportunità offerte dai territori, dal mondo produttivo e universitario. Questo approccio deve essere fatto rispettando l’autonomia degli istituti scolastici, degli studenti e delle loro famiglie.
Il corso di formazione per diventare docente tutor e docente orientatore sarà di 20 ore e sarà gestito dall’Indire. I tutor dovrebbero essere 40.000, a cui vanno i docenti orientatori, uno per ogni istituto scolastico; saranno
distribuiti nelle scuole in maniera proporzionale al numero degli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado (anno scolastico 2023/2024). Saranno poi le scuole a organizzare il servizio nella loro
autonomia.Il
ministero dell’Istruzione ha deciso che ai circa
40 mila docenti tutor verrà assegnato un bonus annuale variabile da 2.850 euro a 4.750 euro lordo Stato, come è stato deciso in contrattazione: il loro finanziamento si ricaverà dai 150 milioni del fondo per la valorizzazione del personale scolastico (art. 1 comma 561 della Legge di Bilancio 2023). I docenti tutor dovranno impegnarsi per un triennio per raggiungere obiettivi PNRR. La ripartizione dei 150 milioni per i tutor sarà fatta in base al solo numero degli alunni delle classi terminali di ogni istituto secondario di secondo grado. Assieme a quella del docente tutor si istituirà la figura dell’orientatore: si prevedono circa 2.500 orientatori che percepiranno compensi inferiori a quelli dei colleghi tutur.