(Teleborsa) - "Da anni
Federconsumatori si occupa del problema del
telemarketing selvaggio, assistendo gli utenti e raccogliendo le loro
segnalazioni in merito alle condotte di call center che, agendo anche illecitamente o comunque muovendosi non di rado al limite della legalità e nelle zone grige della normativa vigente, contattano gli utenti per promuovere la vendita di beni e servizi. Oltre ad assistere i cittadini che devono affrontare chiamate indesiderate che spesso
assumono toni molesti, insistenti e ingannevoli, siamo più volte intervenuti in contesti istituzionali per perfezionare la regolamentazione vigente in materia, in modo tale da rendere la normativa il più completa ed esaustiva possibile proprio allo scopo di tutelare i diritti dei consumatori.
È proprio in tale prospettiva che riteniamo che la definitiva entrata in vigore del "
Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling" costituisca un passaggio di particolare rilevanza: sappiamo, certo, che con ogni probabilità l’aggiornamento della normativa non si rivelerà risolutivo, perché l’esperienza ci hai insegnato che nell’ambito delle pratiche commerciali scorrette si scoprono modalità sempre più "creative", per così dire, per arginare i limiti della legalità e approfittare della persistente asimmetria informativa a danno degli utenti. Il nuovo Codice prevede comunque
strumenti di maggiore tutela, in particolare in merito alle responsabilità degli operatori, all’inasprimento delle sanzioni, al consenso informato e alle garanzie sul trattamento dei dati. Positivo, inoltre, l’ampliamento dei poteri dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, che ha finalmente la possibilità di sanzionare direttamente i soggetti inadempienti così come già possono fare l’Autorità Antitrust e il Garante Privacy.
Le nuove disposizioni, però, non potranno rivelarsi pienamente efficaci finché non verrà risolto l’annoso nodo del
Registro Pubblico delle Opposizioni, la cui operatività risulta ancora non del tutto adeguata. Già nel 2022 abbiamo svolto un’indagine da cui è emerso come, nonostante l’iscrizione, la quasi totalità degli intervistati continuasse a ricevere telefonate a scopo promozionale e nel frattempo, stando alle evidenze raccolte dalle nostre sedi in tutta Italia, la situazione non sembra essere cambiata molto. Ad oggi l’iscrizione al Registro non tutela efficacemente la maggior parte degli utenti dal telemarketing e
cogliamo quindi l’occasione per chiedere nuovamente verifiche, controlli e interventi mirati da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per garantire la piena, reale e concreta operatività dello strumento. Inoltre, come abbiamo già sottolineato in passato, sarebbe molto più utile ed efficace l’adozione di un sistema di opt-in (con un registro dei cittadini che vogliono essere contattati) piuttosto che il sistema di opt-out, che si è dimostrato in questi anni evidentemente fallimentare", conclude la nota.
(Foto: William Hook su Unsplash)