(Teleborsa) - "
L’Europa deve concentrarsi sulle proprie performance. Naturalmente è utile utilizzare parametri di riferimento globali, ma alla fine la performance dell’economia europea
dipenderà dalle scelte fatte dalle imprese e dai governi europei. Allo stesso tempo, tenendo in considerazione le
tensioni geopolitiche, l’Europa ha un forte incentivo ad
assicurarsi la sicurezza economica per il futuro". Lo ha affermato il capoeconomista della BCE
Philip Lane in un'intervista al quotidiano spagnolo El Confidencial.
A proposito dell'impatto dei tassi di interesse alti sull'economia, Lane ha rimarcato "stiamo fissando i tassi di interesse per garantire che l’inflazione ritorni al livello target. Una volta raggiunto questo obiettivo,
quando saremo fiduciosi che l’inflazione tornerà al livello target, allora abbiamo detto che
sarà opportuno ridurre il livello dei tassi di interesse" e "questo darà
spazio agli investimenti".
"La narrazione che abbiamo visto negli ultimi mesi è che ci sono molti progressi
in relazione all’inflazione dei beni e all’inflazione alimentare", ha ricordato Lane, aggiungendo che anche rispetto ai prezzi dei servizi,
"gli ultimi numeri di aprile mostrano alcuni progressi". "Penso che questo sia un
importante passo iniziale nella fase di riduzione dell’inflazione. Storicamente l’inflazione dei servizi è la componente più vicina all’economia nazionale, poiché è
più vicina all’inflazione dei salari. E penso che questo valga in tutto il mondo".
A proposito delle decisioni assunte all'ultimo incontro del Board, il banchiere ha ricordato "ciò che abbiamo detto ad aprile è stato essenzialmente che
se il nostro livello di fiducia nel ritorno complessivo dell’inflazione al nostro obiettivo
dovesse migliorare, allora sarebbe
opportuno scendere dall’attuale livello dei tassi di interesse. Mancano diverse settimane alla riunione di
giugno, ma il numero di aprile è importante. Sia la stima flash di aprile per l’inflazione dell’area euro sia il dato sul PIL del primo trimestre pubblicato
rafforzano la mia fiducia nel fatto che l’inflazione dovrebbe tornare al livello target in modo tempestivo. Quindi, ad oggi, il mio livello di fiducia personale è migliorato rispetto al nostro incontro di aprile. Ma ovviamente ulteriori dati arriveranno da qui a giugno".
"A questo punto, ovviamente,
il mercato ritiene che sia imminente un taglio dei tassi, quindi un taglio non sarebbe una sorpresa", conviene Lane, aggiungendo "
avremo un altro mese di dati sull’inflazione quando ci incontreremo
a giugno. E avremo anche
maggiori informazioni sulle dinamiche salariali. Non è necessario fare affermazioni eccessivamente determinate. Usiamo quelle settimane per
guardare i dati in arrivo".