(Teleborsa) -
Continuano a giungere segnali contrastanti dalla Cina, dove la ripresa dei consumi stenta, confermando una debolezza della domanda interna. I
consumi personali, infatti, sono uno dei maggiori motori dell’economia cinese ed un
rallentamento delle vendite al dettaglio preannuncia prospettive deboli per il Paese. Arrivano però
segnali positivi dalla produzione industriale, che segnala una ripresa del settore manifatturiero, grazie ai continui aiuti offerti dal governo cinese e dalla banca centrale a diversi settori industriali ed all'allentamento delle restrizioni al mercato immobiliare.
La
produzione industriale cinese è
cresciuta del 6,7% su base annua ad aprile, secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica, superando le previsioni degli
analisti che indicavano un
aumento del 5,5% e registrando una decisa accelerazione rispetto al 4,5% di marzo.
Ma i
segnali di debolezza dei consumi nel paese persistono, con vendite al dettaglio risultate
in crescita ad aprile del 2,3% su anno. Un dato che
ha ampiamente deluso le aspettative degli analisti, che indicavano una
crescita del 3,7% e segna anche una decelerazione rispetto al 3,1% registrato nel mese di marzo. Il peggioramento delle condizioni economiche nell'ultimo anno ha chiaramente spinto le famiglie a ridimensionare le spese discrezionali, facendo cadere l'ecpnomia cinese nella trappola della deflazione, della quale Pechino sta ancora cercando di liberarsi.
Gli
investimenti in conto capitale delle aziende sono
cresciuti del 4,2% ad aprile, deludendo le aspettative degli analisti, che indicavano una crescita del
4,6% e risultando più deboli del 4,5% registrato a marzo.ù
Buoni segnali giungono invece dal mercato del lavoro, dpve il
tasso di disoccupazione è tornato al 5% dal 5,2% di marzo.