(Teleborsa) -
Niente più restrizioni per i vaccinati (anche in zona rossa),
green pass con durata illimitata per chi ha completato il ciclo vaccinale (compresi chi ha fatto solo due dosi di vaccino ed è guarito dal Covid), quarantena a scuola da 10 a 5 giorni e solo per i non vaccinati, didattica a distanza (DAD) che scatta da cinque casi in su per nidi, materne ed elementari,
stranieri che potranno accedere ad alberghi e ristoranti anche se hanno solo il pass base. Sono queste le principali norme anti-Covid approvate oggi dal Consiglio dei ministri, a distanza di un mese dall'ultimo decreto. Mentre il governo è stato compatto nello spingere su maggiori riaperture, si è spaccato sulla scuola: la Lega ha deciso di non votare le norme che "discriminano i bambini non vaccinati".
La scuolaLa DAD passa da 10 a 5 giorni in tutte le scuole di ogni ordine e grado e rimarrà solo per i non vaccinati, ad eccezione della fascia 0-6 anni, nella quale non è autorizzata la vaccinazione. Negli
asili nido e nelle scuole dell'infanzia tutti i bambini rimarranno a casa quando in classe ci sono 5 o più casi di positività al Covid (non più alla presenza di un caso come avviene oggi), mentre alle
elementari, medie e superiori la didattica a distanza scatterà solo per i non vaccinati: alle primarie, così come per la fascia 0-6, dal quinto caso in su, alle secondarie dal secondo in poi.
Su queste norme i ministri della Lega hanno deciso di astenersi. "Pur condividendo le misure di apertura contenute nel decreto approvato oggi in CDM, in coscienza
non potevamo approvare la discriminazione tra bambini vaccinati e non vaccinati - hanno fatto sapere Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia ed Erika Stefani - I dati ci dicono, per fortuna, che i contagi scendono quotidianamente e nostro dovere è lavorare con determinazione alle questioni concrete per risolvere i problemi del paese".
Il green passA distanza di poco tempo dalla riduzione del green pass da 9 a 6 mesi, con l'obiettivo di spingere le persone ha effettuare la terza dose, il governo torna sui suoi passi e si allinea al resto d'Europa. Il nuovo decreto prevede che, per chi ha completato il ciclo vaccinale e anche per chi si è contagiato e è guarito dopo essersi vaccinato, il pass abbia validità "senza necessità di ulteriori dosi di richiamo". Per chi si è contagiato dopo la prima dose, il certificato varrà 6 mesi.
Il turismoIl governo ha voluto risolvere anche il paradosso che prevedeva che gli stranieri potessero entrare in Italia con il pass base ma non alloggiare in hotel, mangiare al ristorante o accedere alle attività dove è previsto quello rafforzato. Dall'entrata in vigore del provvedimento, chi è vaccinato e guarito da meno di 6 mesi, potrà accedervi con il pass base. Chi invece ha un certificato di guarigione o vaccinale da più di sei mesi - compresi quelli ottenuti con Sputnik o con altri vaccini non autorizzati dall'Italia - dovrà mostrare l'esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 se molecolare. Tampone che non è obbligatorio se si è guariti dopo aver completato il ciclo di vaccinazione.