(Teleborsa) -
L'Unione europea, gli Stati Uniti e gli altri alleati del G7 stanno imponendo
nuove sanzioni alla Russia, in particolare revocando lo status di "
nazione favorita" del paese guidato da Vladimir Putin. Questa espressione significa che due paesi hanno concordato di commerciare tra loro alle migliori condizioni possibili, con tariffe basse, poche barriere al commercio e le più alte importazioni possibili consentite. La mossa odierna aumenterà quindi ulteriormente la pressione su Mosca, con le precedenti misure che hanno già fatto crollare l'economia russa: il Fondo monetario internazionale (FMI) prevede che l'economia del paese precipiterà in una "profonda recessione" quest'anno.
"Stiamo anche compiendo un ulteriore passo avanti per
vietare le importazioni di beni da diversi settori caratteristici dell'economia russa, inclusi
caviali, vodka e diamanti", ha affermato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. "E continueremo a spremere Putin - ha continuato - Il G7 cercherà di negare alla Russia la possibilità di prendere prestiti da importanti istituzioni multinazionali, come il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale. Putin è un aggressore, è l'aggressore. E Putin deve pagarne il prezzo".
"Domani prenderemo un
quarto pacchetto di misure per isolare ulteriormente la Russia e drenare le risorse che impiega per finanziare il suo barbaro conflitto", ha detto la presidente dell'esecutivo
UE Ursula von der Leyen. L'Unione europea sospenderà il trattamento commerciale ed economico privilegiato della Russia, imporrà una stretta sull'utilizzo degli asset in criptovalute da parte di Mosca e porrà un veto sulle esportazioni verso il paese di beni di lusso e le importazioni di merci del settore ferro e acciaio.
Il presidente statunitense non può rimuovere unilateralmente il cosiddetto status di "normali relazioni commerciali permanenti", in quanto questa
prerogativa spetta al Congresso. Tuttavia, la Speaker della Camera Nancy Pelosi ha affermato che la House of Representatives valuterà la prossima settimana una legislazione per revocare la designazione, una mossa che ha il sostegno dei legislatori sia democratici che repubblicani.
"Molte questioni ci dividono a Washington, ma difendere la democrazia in Ucraina, punendo l'aggressione della Russia, non dovrebbe essere una di queste questioni - ha detto Biden - Il
mondo libero si sta unendo per affrontare Putin. I nostri due gruppi qui in patria stanno aprendo la strada. E con quella
cooperazione bipartisan, non vedo l'ora di firmare il disegno di legge che revoca il PNTR, che è, ancora una volta, lo status di "nazione più favorita".