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Export Extra-UE, ICE "Ennesima inversione di tendenza. +3,5% nei primi 11 mesi"

È quanto dichiara il Presidente, Matteo Zoppas, sui dati diffusi oggi da ISTAT in merito alle esportazioni extra UE di novembre

Economia
Export Extra-UE, ICE "Ennesima inversione di tendenza. +3,5% nei primi 11 mesi"
(Teleborsa) - "Nella precedente rilevazione, con ottobre si era confermata una crescita del periodo Gennaio-Ottobre 2023 del +4,3% rispetto al 2022. I dati pubblicati oggi dall’ISTAT sulle esportazioni italiane verso i Paesi extra UE esprimono invece una ennesima inversione di tendenza del mese di novembre sull’anno precedente pari ad un -3,7%, che porta il risultato complessivo dei primi 11 mesi al +3,5% (+5% al netto dell’energia) per un valore di 277 miliardi di euro. A questo punto dell’anno, il maturato delle esportazioni sull’extra UE può considerarsi piuttosto consolidato, tanto che anche una eventuale flessione di dicembre difficilmente ci porterebbe a chiudere il 2023 in territorio negativo, ma - vista l’estrema volatilità del contesto - tutto è ancora da dimostrare". A dichiararlo il Presidente di ICE, Matteo Zoppas, sui dati diffusi oggi da ISTAT in merito alle esportazioni extra UE di novembre.

"L’economia dell’Eurozona attraversa ancora una fase di debolezza che grava sia sulle imprese sia sui consumi. Per questo è necessario spingere e valorizzare la presenza delle nostre produzioni sui mercati globali, che stanno soffrendo in maniera minore. A fronte delle importanti riduzioni su base annua delle esportazioni verso Svizzera (-23,7%), Regno Unito (-21,4%) e Giappone (-16,8%), aumentano le vendite verso paesi MERCOSUR (+8,5%), Turchia (+7,4%), paesi OPEC e Cina (per entrambi +5,6%) e Stati Uniti (+4,9%).

Il fattore "energia" rimane una voce determinante nelle dinamiche di interscambio. A novembre 2023 infatti (rispetto al precedente mese di ottobre) la flessione del 3,0% dell’export sul mese precedente dello stesso anno riguarda tutti i raggruppamenti delle principali industrie - ad eccezione dei beni di consumo durevoli (+2,6%) – ed è dovuta principalmente alla contrazione delle vendite di energia (-31%), beni intermedi (-3,4%) e beni di consumo non durevoli (-2,5%). Scenario simile se prendiamo in considerazione nov2023 su nov2022, dove la contrazione del 3,7% (per quanto influenzata da operazioni occasionali di alto impatto, come un grosso ordine di cantieristica navale avvenuto nel 2022, al netto del quale, la flessione si riduce a -1,2%) è causata per un -16,4% dalle vendite di energia, seguita dai beni intermedi (-6.9%) e beni strumentali (-4,9%), mentre crescono le esportazioni di beni di consumo durevoli (+4,3%) e non durevoli (+0,5%)", continua il Presidente.

"La fine del 2023, ci consegna quindi indicazioni importanti rispetto al lavoro che dobbiamo fare per portare il Made in Italy ad essere ancora più conosciuto ed apprezzato a livello internazionale. Sono saltati o profondamente cambiati schemi e regole, anche a causa di avvenimenti esogeni e tragici come le pandemie passate e i conflitti tutt’ora in atto. Bisogna essere più flessibili e veloci nel cogliere le opportunità che si presentano sui mercati internazionali e questo è possibile farlo attraverso quel lavoro di squadra messo in campo dalla volontà del Governo e dall’intero Sistema Paese di cui ICE (insieme a SACE, SIMEST, CDP) fa parte. In particolare, grandi opportunità si prospettano sullo sviluppo dell’esportazione sui Balcani e il potenziale indotto che può creare l’applicazione del Piano Mattei", conclude Zoppas.



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