(Teleborsa) -
Nuova clamorosa vittoria dell'ufficio legale dell’Anief dinanzi alla
Corte di Giustizia europea: dopo aver ottenuto ragione sulla carta docente, il giovane sindacato della scuola ha ottenuto soddisfazione anche sulla
natura discriminatoria del mancato computo del servizio svolto nelle
scuole paritarie in sede di ricostruzione della carriera.
La remissione ottenuta dai legali dell’Anief riveste una particolare rilevanza - spiega il sindacato- in quanto interviene dopo che la Corte di
Cassazione e la
Corte Costituzionale avevano avallato il mancato computo del servizio di insegnamento nelle scuole paritarie, nonostante l'identità del piano dell'offerta formativa, dei titoli di studio rilasciati e della natura del servizio espletato.
Dopo la pronuncia della Corte Costituzionale,
l’ANIEF non si è arresa e ha continuato la sua azione sia
in sede parlamentare attraverso le modifiche all'ultimo decreto-legge salva-infrazioni,
sia in sede giudiziaria, intervenendo in tutte le cause proposte dai docenti della Scuola Paritaria volte ad ottenere il computo dell’insegnamento espletato con contratti a termine nelle Scuole paritarie ai fini della ricostruzione della carriera.
Azione che è stata ripagata dai Giudici, in quanto il
Tribunale di Padova ha finalmente accolto l’istanza di remissione alla Corte di Giustizia Europea, condividendo le tesi degli avvocati Zampieri, Ganci, Rinaldi e Miceli per contrasto, innanzitutto, con il
principio di non discriminazione, contenuto nella clausola 4 dell'accordo quadro (allegato alla direttiva 1999/70), letto alla luce dell’articolo 21 della CDFUE. Il Giudice remittente ha sottolineato altresì come la mancata valorizzazione del servizio prestato nelle scuole paritarie
non possa ritenersi giustificata neppure dall’esigenza di valorizzare le peculiarità del
settore scolastico pubblico, prospettata dalla difesa ministeriale.
La riconducibilità del caso all’ambito di applicazione della
direttiva UE 1999/70, inoltre, ha consentito al Tribunale di Padova di prospettare la
dubbia legittimità della normativa italiana anche rispetto ai principi generali di
uguaglianza e di
parità di trattamento, sanciti nell’art. 20 della CDFUE, posto che il servizio svolto nelle scuole paritarie è senz’altro comparabile a quello svolto alle dipendenze delle scuole pareggiate, parificate, sussidiate o popolari.
In attesa della prossima decisione della Corte di Giustizia Europea,
Anief mette a disposizione il modello gratuito di diffida ai propri iscritti per interrompere la prescrizione e ricorda come sia possibile pre-aderire gratuitamente ai ricorsi per richiedere la piena valorizzazione del servizio prestato nelle scuole paritarie ai fini della ricostruzione della carriera.