(Teleborsa) - Può tirare un sospiro di sollievo il
Presidente Macron con il governo francese guidato da
Elisabeth Borne salvo per una
manciata di voti: si ferma, infatti,
a
278 voti la mozione di sfiducia presentata dal gruppo Liot. Ne sarebbero serviti
287, ossia
9 in più, per l'approvazione che di fatto avrebbe fermato
la stretta sulla previdenza. In caso di via libera alla
mozione, il
governo sarebbe automaticamente caduto. Invece,
è legge la riforma delle pensioni (fortemente voluta da
Macron) che sta creando proteste e disordini in tutto il Paese.
La mozione di sfiducia di oggi è una
diretta conseguenza della decisione del governo dei giorni scorsi di ricorrer
e all'articolo 49 comma 3 per approvare la contestatissima riforma delle pensioni che di fatto alza l’età pensionistica da 62 a 64 anni. A far salire l'asticella della tensione - già alta - la mossa (secondo molti a sorpresa) del presidente Macron che ha, di fatto,
"scavalcato" il Parlamento.
Lo scorso 16 marzo, l'Assemblea Nazionale avrebbe dovuto votare il
via libera decisivo per il provvedimento. Ma il presidente francese, temendo di non avere i numeri,
aveva deciso di porre la questione di fiducia sulla riforma, approvando il provvedimento senza il voto dei deputati. "Non possiamo giocare con l'avvenire del Paese": così il presidente francese, intervenendo in consiglio dei ministri, aveva giustificato la decisione di ricorrere all'articolo 49,3 della costituzione.
Con la scelta del governo di porre la questione di fiducia, la
riforma delle pensioni era già diventata legge. A patto che le mozioni di censura non avessero raccolto la maggioranza dei voti. Se, invece, la mozione di censura fosse stata maggioritaria, il governo di Elisabeth Borne sarebbe uscito battuto e
Macron avrebbe dovrebbe nominare un nuovo primo ministro e un nuovo esecutivo. Come diretta conseguenza, sarebbe caduta anche la legge sulla quale era stata posta la fiducia.
Pericolo scampato (per ora) visto che non si fermano le
proteste di migliaia di persone con la
Concorde, dove ai tempi della Rivoluzione si stagliava la sagoma delle ghigliottina, diventata ora luogo
simbolo della rivolta contro la riforma delle pensioni voluta da Macron.