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BCE alza i tassi di altri 50 punti. Lagarde più falco o colomba?

Rendimenti BTP in caduta di oltre 50 punti e Borsa in rialzo dell'1,5%. Mercati convinti che il peggio sia già passato

Finanza
BCE alza i tassi di altri 50 punti. Lagarde più falco o colomba?
(Teleborsa) - La BCE ha confermato oggi un aumento dei tassi di 50 punti base, portando il tasso repo al 3% e quello sui depositi al 2,%, lontanissimo dai livelli dei tassi in USA ed UK, eppure in forte aumento rispetto alla politica del tasso zero seguita negli ultimi anni. Il Board ha anche informalmente confermato un nuovo aumento di queste dimensioni a marzo, pur ribadendo che seguirà un approccio in base al quale le decisioni verranno definite di volta in volta a ogni riunione in base ai dati.

La Presidente Christine Lagarde, durante la conferenza stampa, ha precisato che c'è stato un ampio consenso all'interno del Board sulla decisione di aumentare i tassi, perché "mantenere i tassi di interesse a livelli restrittivi ridurrà nel tempo l'inflazione" e "proteggerà anche dal rischio di un persistente spostamento verso l'alto delle aspettative di inflazione". Ma nello stesso tempo, la numero uno dell'Eurotower non ha dato alcuna garanzia sulle prossime mosse e, se marzo è sicuro (o quasi) che vi sarà un altro aumento di 50 punti, cosa accadrà da aprile?

La reazione dei mercati è stata eloquente, i rendimenti dei titoli di stato sono crollati e così lo Spread. Il rendimento del BTP decennale è crollato di oltre 50 punti attestandosi al 3,75%, mentre il Bund ha toccato il 2,02%, con uno Spread in discesa a 173 punti. Per contro i mercati azionari sono volati, con Piazza Affari che ha chiuso in rialzo dell'1,5% e Francoforte di oltre il 2%.

Secondo Intermonte si è vista oggi una Lagarde in versione "falco in fase di addolcimento". "Nel comunicato viene dichiarata l'intenzione di procedere ad un altro rialzo di 50 punti - spiega Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte - seguita dslla puntualizzazione "Intention isn't 100% commitment". Tradotto, l'intenzione dei falchi è di rialzare di 50 pb ma si può anche optare per 25pb". Lagarde ha poi aggiunto che dopo la decisione di marzo si vedrà se e come proseguire, ma anche l'intenzione di tenere i tassi fermi in territorio restrittivo per un certo tempo. Per territorio restrittivo ha lasciato intendere che il tasso sui depositi dovrebbe attestarsi poco al di sopra del 3%.

Per Frederik Ducrozet e Nadia Gharbi di Pictet Wealth Management c'è una certa "ironia" in quello che si è materializzato oggi davanti ai mercati e sembrerebbe che si possa parlare di una "reazione 'da colomba' del mercato" e di una BCE ed una Fed che non sono apparse "più falco" del previsto.

Per Moneyfarm, "sebbene l’inflazione abbia dato i primi segnali di rallentamento, la battaglia è ancora lontana dall’essere dichiarata vinta e i mercati si aspettano circa altri tre rialzi prima di raggiungere il tasso finale, con un aumento di altri 50 punti base già dichiarato per marzo". "Per la prima volta - si sottolinea - sembra che anche la Banca Centrale Europea, come quella americana ieri, abbia ammesso che l’aumento dei prezzi sia in parte sotto controllo, o quantomeno meno a rischio di una spirale al rialzo, generando speculazioni su una politica monetaria relativamente più accomodante".

"La fine sembra essere prossima e i mercati lo hanno percepito", commenta Columbia Threadneedle Investments, notando "se anche la riunione di marzo sembra bloccata a +50 punti base, le condizioni globali potrebbero essere molto diverse quando la commissione si riunirà a metà giugno" e quindi "la Banca Centrale potrebbe trovarsi da sola nel continuare a perseguire una politica monetaria in territorio restrittivo".

Anche Annalisa Piazza di MFS IM ritiene che "il mercato sembra interpretare la mancanza di impegno oltre la riunione di marzo e i rischi ora "bilanciati" per la crescita e l'inflazione come segnali di una politica più accomodante e i rendimenti stanno scendendo bruscamente su tutte le principali curve dei titoli di stato europei". "La Lagarde è stata anche molto schietta - si sottolinea - nell'ammettere che le decisioni politiche sono un compromesso e, questa volta, sembra che il compromesso sia stato quello di confermare il percorso per il nuovissimo mandato, lasciando però la porta aperta a qualsiasi scenario da aprile in poi".

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