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MEF, Giorgetti a Berlino: "Ue abbia politica e strategia energetica comuni più incisive"

Al centro dei colloqui tra il ministro dell'Economia e il suo omologo tedesco Lindner le problematiche dei rispettivi Paesi in relazione alle conseguenze su famiglie e imprese dell'aumento dei costi energetici

Economia
MEF, Giorgetti a Berlino: "Ue abbia politica e strategia energetica comuni più incisive"
(Teleborsa) - È importante che l'Unione europea abbia "una politica e una strategia energetica comuni più incisive". Questo il messaggio lanciato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti da Berlino dove oggi ha incontrato il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner.

La visita di Giorgetti a Berlino è la prima missione all'estero del nuovo governo italiano. "Al centro dei colloqui – spiega il Mef in una nota – le problematiche dei rispettivi Paesi in relazione alle conseguenze su famiglie e imprese dell'aumento dei costi energetici".

Giorgetti, dopo aver ricordato "l'importanza dei buoni rapporti tra Italia e Germania" anche in virtù dei numerosi comuni interessi economici, ha sottolineato – evidenzia il ministero – che "il rallentamento dell'economia e l'andamento dell'inflazione rappresentano le emergenze che i governi europei devono affrontare".

L'incontro ha anche permesso di approfondire le ultime misure del governo tedesco, illustrate da Lindner, per contrastare gli aumenti dei prezzi energetici. Giorgetti ha evidenziato l'importanza che l'Ue abbia una politica e una strategia energetica comuni maggiormente incisive.

"Riteniamo un segnale molto positivo che il ministro Giancarlo Giorgetti svolga in Germania la sua prima visita all'estero – ha commentato Lindner poco prima di incontrare a Berlino il ministro italiano dell'Economia –. Abbiamo un interesse molto grande a un dialogo costruttivo con l'Italia e Giorgetti è uno dei membri più esperti del governo italiano".

Con una Germania più isolata del solito in Europa, dialogare con l'Italia assume una nuova importanza. Berlino vuole spiegare le nuove misure tedesche contro il caro-energia, quelle legate al bazooka da 200 miliardi di euro che poco piace ai partner europei. Il governo di Olaf Scholz punta a un freno al prezzo del gas. Già a dicembre l'esecutivo tedesco si farà carico delle bollette del gas di privati e piccole imprese, come soluzione ponte all'inserimento dei veri e propri freni, che entreranno in vigore da gennaio 2023 per le grandi aziende e da marzo 2023 (o forse già da febbraio) per famiglie e piccole-medie imprese. Per le grandi aziende, quasi 25mila, (e per tutti gli ospedali della Germania) si prospetta un prezzo del gas bloccato a 7 centesimi netti per kilowattora per il 70% dei consumi base (calcolati rispetto a uno storico dei consumi precedenti). Per privati e Pmi si prevede un prezzo bloccato a 12 centesimi lordi per kilowattora per l'80% del consumo base. In entrambi i casi il consumo restante sarà invece pagato a prezzo di mercato: un meccanismo che dovrebbe teoricamente anche favorire il risparmio energetico. Già da gennaio 2023 è inoltre previsto un simile freno per i prezzi dell'elettricità: per le industrie il 70% dei consumi base a 13 centesimi netti per kilowattora e per le case private l'80% dei consumi base bloccati a 40 centesimi lordi per kilowattora. Gli aiuti saranno attivi fino all'aprile 2024. La Germania, per anni dipendente dal gas russo a basso costo, prevede ora l'arrivo di una recessione e considera questi interventi statali come vitali per mantenere intatte le proprie strutture produttive e la stessa pace sociale nel Paese. In Ue la soluzione piace però molto poco, perché altri stati, ben più indebitati, non possono ricorrere a sostegni miliardari facendo nuovo debito. E le imprese di questi stati potranno essere molto più in difficoltà senza delle soluzioni europee che siano, appunto, più comuni. La questione sta facendo traballare l'asse franco-tedesco. Proprio la prossima settimana, lunedì 7 novembre, Giorgetti incontrerà a Bruxelles, tra gli altri, il collega francese, Bruno Le Maire per il debutto all'Eurogruppo, il coordinamento dei ministri delle Finanze dei 19 Paesi dell'euro, del neo ministro dell'Economia. Nel corso dei lavori il ministro verrà anche invitato a parlare delle priorità politiche del nuovo Governo italiano, secondo pratica standard nell'Eurogruppo quando si insedia un nuovo esecutivo. L'indomani Giorgetti dovrebbe partecipare quindi al consiglio dei ministri delle Finanze dell'Ue (Ecofin).

L'Eurogruppo, in base all'agenda provvisoria, si aprirà lunedì pomeriggio con un confronto sugli ultimi sviluppi economici e le prospettive dell'eurozona, sulla base della presentazione che verrà fatta dalla Commissione e dalla Banca centrale europea. Seguirà poi una sessione sulle politiche di bilancio nell'area dell'euro, con uno scambio generale tra i ministri in base al quadro che si va delineando con le bozze di bilancio presentate dagli Stati membri, in base alla presentazione che ne darà la Commissione, e una riflessione attesa quindi sul futuro del coordinamento delle politiche di bilancio nell'area dell'euro. Dalla Commissione è atteso anche un aggiornamento sulle misure per mitigare l'impatto degli alti prezzi dell'energia, dopo il giro di orizzonti già alla riunione il 3 ottobre. I ministri delle Finanze dell'eurozona dovrebbero aggiornarsi quindi sull'Unione bancaria, con la consueta presenza anche del presidente del Consiglio di Vigilanza bancaria della Bce Andrea Enria e della presidente del Comitato di risoluzione unico Elke Koenig.

Tra i diversi temi sul tavolo dell'Ecofin di martedì ci saranno l'implementazione delle norme di Basilea per il sistema bancario dell'Ue, l'impatto finanziario della guerra in Ucraina, un punto sull'implementazione dei Pnrr, e sulla legislazione dei servizi finanziari.





















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