(Teleborsa) - Durante la
pandemia il 39% delle società di capitali e degli altri
soggetti Ires ha dichiarato una perdita fiscale. È quanto è emerso dalla pubblicazione delle statistiche sulle dichiarazioni
IRES (Imposta sul Reddito delle Società) e
IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) relative all'anno d'imposta 2020 e presentate nel corso degli anni 2021 e 2022 da parte del Ministero dell’economia e delle finanze.
Nello specifico, dai dati pubblicati dal MEF è emerso che il 54% dei soggetti ha dichiarato un reddito d’impresa rilevante ai fini fiscali, il 39% ha dichiarato una perdita e il 7% ha chiuso l’esercizio in pareggio. Il reddito fiscale dichiarato, pari a
162,8 miliardi di euro, ha subito una riduzione (-11,6%). Tra i settori che hanno registrato una contrazione maggiore del reddito vi sono: “attività dei servizi di
alloggio e
ristorazione” (-75%; si tratta infatti dal settore più colpito dalle restrizioni nel periodo pandemico), “
trasporto e magazzinaggio” (-43%) e “
attività finanziarie” (-20%).
L’ammontare della
perdita fiscale è così risultata pari a 86,3 miliardi di euro (+49%). L’incremento delle perdite ha colpito in particolare il settore “alloggio e ristorazione” (il valore è triplicato rispetto al 2019) e “trasporto e magazzinaggio” (il valore è raddoppiato rispetto al 2019). "Tali dinamiche riflettono presumibilmente gli effetti della crisi causata dal Covid-19", specifica nella nota che ha accompagnato i dati il Ministero.
Il numero dei soggetti che hanno presentato la dichiarazione
Irap per l’anno d’imposta 2020 è invece risultato pari a 3.354.929 (-2,1% rispetto al 2019). La
contrazione ha interessato in misura prevalente le persone fisiche (-4,5% rispetto al 2019) e le società di persone (-3,7% rispetto al 2019). I soggetti che dichiarano un valore della
produzione diverso da zero (al netto delle deduzioni del costo del lavoro) sono 2.924.367 (-2,6% rispetto al 2019), per un ammontare complessivo di circa 345 miliardi di euro (-17,7% rispetto al 2019).
La riduzione ha interessato in particolare i
settori: “attività dei servizi di alloggio e ristorazione (settore più colpito dalle restrizioni dovute alla pandemia, che passa da 12,3 miliardi a -1,2 miliardi di euro), “trasporto e magazzinaggio” (-50%), “attività finanziarie ed assicurative” (-43%) e “manifatturiero” (-18,5%).