(Teleborsa) -
"Per difendere il lavoro bisogna crearlo. Se non lo si crea è difficile difenderlo". Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia,
Ignazio Visco aprendo un workshop organizzato dall'istituzione assieme all'Istat, intitolato
"Lo sguardo lungo: il dividendo demografico nell'analisi dell'economia italiana".
In Italia - ha aggiunto -
"è cruciale come si affronterà la questione demografica sul mercato del lavoro". I miglioramenti sulla speranza di vita e sulle generali condizioni di salute degli ultimi decenni "sicuramente ci fanno concludere che si può lavorare bene anche oltre i 65 anni", ma persiste il problema di tassi di partecipazione al mercato più basso delle medie Ue di giovani e donne.
"È indubbio che i lavori usuranti si riducono e che c'è una capacità di utilizzare al meglio il progresso tecnico. Addirittura oggi ci poniamo il dubbio che forse" questo progresso, in particolare l'intelligenza artificiale "ci toglierà il lavoro. Non è mai successo e non succederà neanche questa volta - ha detto il governatore - però è evidente che viviamo di più, che viviamo meglio e che possiamo contribuire meglio al progresso del della nostra società". "Però è soprattutto necessario spingere, innalzare il tasso di partecipazione dei giovani e delle donne, che sapete essere troppo bassi entrambi nel confronto europeo.
Troppo bassi in vari comparti del nostro territorio e in particolare nel Mezzogiorno", ha detto Visco
Inoltre, per contenere gli effetti negativi sul mercato del lavoro della dinamica demografica in atto "non si potrà prescindere nel breve e nel medio termine da un miglioramento del saldo migratorio", ha proseguito Visco. In particolare cercando di "ridurre decisamente il deflusso, e possibilmente operare per invertirlo, dei nostri connazionali che
sono stati 1 milione nell'ultimo decennio e molti dei quali sono giovani"