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Var Digital Art by Var Group a Venezia per la Biennale: le ultime tecnologie incontrano l’arte

Arte e Digitale, Var Group sostiene Federico Solmi e la mostra veneziana “Ships of Fools” guardando al futuro

Cultura, Economia
Var Digital Art by Var Group a Venezia per la Biennale: le ultime tecnologie incontrano l’arte
(Teleborsa) - La LX Biennale di Venezia è quest’anno orientata alla scoperta delle ultime sperimentazioni artistiche con le nuove tecnologie, in linea con il sempre più crescente interesse per l’arte digitale. Tra i player più all’avanguardia in questo settore, capace di guardare al futuro con entusiasmo, Var Group arriva per la prima volta a Venezia come main partner della mostra evento "SOLMI - Ship of Fools" di Federico Solmi. La mostra è curata da Dorothy Kosinski, Direttore Emerito della Phillips Collection, co-curata da Renato Miracco ed è realizzata in partnership con VDA by Var Group, con la collaborazione di due tra le più importanti realtà americane dedicate all'arte contemporanea: Phillips Collection (Washington DC) e Thoma Foundation (Chicago - Santa Fe).

Grottesco, irriverente, sovversivo: premiato dalla Fondazione Guggenheim di New York, protagonista con le sue opere a Times Square, il pioniere della media art torna in Italia con una mostra/immersione nella sua ricerca artistica. 20 anni di produzione, tra linguaggi eclettici e ibridi raccontati attraverso 10 opere video, 10 dipinti, un’opera in VR, sculture in ceramica, un'inedita scultura olografica sviluppata in collaborazione con Var Group - la prima del suo genere - e un lavoro in anteprima assoluta: Ship of Fools.

Antesignana del mondo digitale con soluzioni innovative per le imprese (legate all’arte e non solo) che vogliono essere competitive, ma al tempo stesso sostenibili e tecnologicamente mature, la realtà di VDA by Var Group ha scelto così di approdare in laguna aggiungendo un altro importante tassello al suo core business.

Var Digital Art è infatti in prima linea nel processo di digitalizzazione in Italia e agisce come hub culturale e multidisciplinare tra produzione artistica e digitale per veicolare idee e innovazione in linea con i valori promossi da Var Group. Con i suoi progetti si propone di fare emergere la relazione tra Arte, Digitale e Impresa dando vita a contaminazioni tra discipline e professionisti e creando così un ponte tra i mondi dell’industria, dell’istruzione e dell’arte.

In questo senso l’azione svolta da Var Digital Art by Var Group è più che mai essenziale e si inserisce in una sempre maggiore richiesta di figure tecnico-artistiche altamente specializzate.

Come emerge dalla ricerca di Nomisma "ARTE, il valore dell’industry in Italia", realizzata per il Gruppo Apollo e con la collaborazione di Intesa San Paolo, in Italia esistono 32 accademie e istituti d’eccellenza, 2.200 studenti diplomati ogni anno e si registrano 7,3 milioni di euro di investimenti in scuole e università per l’ampliamento delle competenze in ambito artistico.

Le tipiche professioni coinvolte nel mercato dell’arte sono operatori di case d’asta, galleristi, antiquari, mercanti d’arte, restauratori, ma l’evoluzione profonda di questo settore grazie alla rivoluzione digitale e tecnologica a cui stiamo assistendo negli ultimi anni rende naturale l’emergere di nuove professioni artistiche del futuro, funzionali all’acquisizione di un target di audience smart, più vasto e chiaramente iperconnesso.

Dal manager culturale al data scientist passando per l’esperto di Blockchain, di AI, Realtà Virtuale e Aumentata, e ancora l’art producer, l’art strategist, il fundraiser per l’arte e la cultura, il content creator e l’art advisor o il curatore digitale: queste figure traineranno l’arte nel terzo millennio e hanno bisogno di essere scientemente formate in campo tecnologico e digitale.

D’altronde il mercato dell’arte è estremamente dinamico e non aggiornarsi rischia di essere una scelta fatale per i player che operano all’interno del settore: il ricorso al digitale è ad oggi la voce più impattante. Basti pensare – sempre dalla survey di Nomisma – che nel 2015 solo per 1 impresa su 10 i ricavi delle vendite online incidevano sul fatturato per oltre il 10%, mentre nel 2021 sono quasi 7 su 10.

"SOLMI – Ship of Fools" è accompagnata da un catalogo in lingua inglese edito da Gangemi Editore. Il progetto è guidato dalle intuizioni curatoriali degli storici dell’arte Dorothy Kosinski, Direttore Emerito della Phillips Collection, e di Renato Miracco. Oltre ai testi di Kosinski e Miracco, i contributi in catalogo di Larry Ossei-Mensah, Serena Tabacchi e Davide Sarchioni esplorano il rapporto e l'impatto della tecnologia con l’arte contemporanea. La mostra è co-organizzata in partnership con Var Digital Art by Var Group - che si avvale anche del contributo di APC di Schneider Eletric- in collaborazione con la Carl & Marilynn Thoma Foundation che ha generosamente contribuito alla costruzione di questo progetto, mentre il supporto museale proviene dalla Phillips Collection, avamposto dell’arte contemporanea negli Stati Uniti, dove Federico Solmi è presente con diverse opere nella collezione. La strategia di comunicazione della mostra è affidata a HF4 di Marco del Bene.
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