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Decreto Coesione, le richieste di ANIEF

Presidente Pacifico: "La scuola italiana non può andare avanti con le attuali regole che hanno prodotto risultati disastrosi"

Economia, Scuola
Decreto Coesione, le richieste di ANIEF
(Teleborsa) - Dalla validità giuridica degli oltre 6.000 contratti relativi agli organici aggiuntivi ATA e PNRR sottoscritti dallo scorso 16 aprile, alla proroga fino al 30 giugno e al 31 dicembre degli stessi contratti; dalle deroghe ai vincoli attuali sulla mobilità dei neo-assunti, alla trasformazione dei posti in deroga su sostegno in organico di diritto per 100mila nuove assunzioni; dall’introduzione dello strumento musicale nella scuola dell’infanzia, alla conferma dei ruoli per i docenti che hanno superato le prove suppletive nel periodo del Covid, fino alla definizione dei ruoli dei nuovi contrattisti di ricerca attraverso il Contratto collettivo nazionale di lavoro: Si materializzano gli emendamenti al decreto Coesione presentati da Anief e Cisal dieci giorni fa in audizione all’Ufficio di presidenza della quinta Commissione Bilancio del Senato: le richieste di modifica del decreto legge n.60/2024 riguardano l’organizzazione dei comparti Istruzione e Ricerca e toccano diversi punti:



"La scuola italiana non può andare avanti con le attuali regole che hanno prodotto risultati disastrosi, come il più alto numero di lavoratori della PA con il 25% di precari e un’altissima percentuale di lavoratori in burnout: introdurre, ad esempio delle deroghe sui vincoli della mobilità del personale scolastico, oltre che la conversione nei ruoli dei posti in deroga dei docenti di sostegno e l’introduzione del profilo giuridico per i ricercatori all’interno del CCNL, sarebbe un toccasana non solo per il personale scolastico, ma anche per i giovani in formazione che si ritroverebbero insegnanti e personale stabilizzati. Sarebbe a questo punto bene per tutti – conclude il leader del giovane sindacato – che i senatori della quinta Commissione di Palazzo Madama prendano in considerazione le nostre ragionate proposte di modifica del decreto Coesione", sottolinea Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
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