(Teleborsa) - "Nella lettera
ci sono le mie dimissioni da sottosegretario". Con queste parole il sottosegretario alla Cultura
Vittorio Sgarbi ha annunciato oggi e sue dimissioni, intervenendo all'evento "La Ripartenza" di Nicola Porro presso la Fondazione Cariplo a Milano.
"Ho preso atto della
mia asserita incompatibilità a parlare di arte, a fare conferenze, a presentare le mostre, presentare artisti, che io non ritengo incompatibile", ha aggiunto Sgarbi, precisando "la conferenza che ho fatto oggi sarebbe stata incompatibile. Parlare di Michelangelo è incompatibile con l'essere sottosegretario alla cultura".
"Se è così lo verificherà magari un altro Tribunale, ma io in questo momento
preferisco essere libero di parlare come voglio e quando voglio di Michelangelo, di Dante, di Niccolò dell'Arca e non fare il sottosegretario che diventa una forma di strettoia o delimitazione di prerogative fondamentali".
"Su questo non è che c'è una persecuzione - ha rimarcato -
c'è stata un'azione precisa per portarmi alle dimissioni", ha rimarcato Sgarbi, aggiungendo "ho detto che mi dimetto e lo faccio quando l'organo preposto ha riconosciuto l'incompatibilità tra conferenza stampa, presentazioni di mostre, mostre, presentazioni di artisti, discorsi e il ruolo di sottosegretario.".
"L'antitrust ha ritenuto le
indicazioni delle lettere anonime come delle indicazioni credibili,
le ha verificate e ha dichiarato l'incompatibilità. Io ne ho avuto notizia verso le 14.30 - ha sopportato il critico d'arte - ho preso l'aereo e il tempo di meditare quale scelta fare, ho pensato di fare questa conferenza libero. Questa è la prima conferenza della stagione in cui non c'è incompatibilità, altrimenti si poteva dire tranquillamente che Sgarbi non la poteva fare".